Mentre prosegue la campagna vaccinale, la minaccia di una nuova variante si affaccia sull’Italia.
Si chiama Mu ed è una nuova forma di Sars-Cov-2, meno trasmissibile della Delta ma sospettata di riuscire a “bucare” i vaccini. Comparsa per la prima volta in Colombia lo scorso gennaio, dove è diventata prevalente, Mu è attualmente diffusa in 42 Paesi, seppure con una prevalenza a livello globale estremamente bassa, pari allo 0,1 per cento ed è presente con pochissimi casi anche in Italia dove lo scorso aprile è stata responsabile di un focolaio nel bresciano.
Per il momento Mu non preoccupa tanto quanto le “variant of concern” (Alfa, Beta, Gamma, Delta), ma finisce comunque nel mirino degli epidemiologi come sorvegliata speciale.
Dal 31 agosto la nuova variante è infatti entrata di diritto nella lista dell’Oms delle “variant of interest” insieme a Eta, Iota, Kappa e Lamba.
Secondo la definizione dell’Oms le “variant of interest” sono quelle forme del virus che presentano mutazioni sospettate di poter influenzare la trasmissibilità, la gravità della malattia, l’efficacia dei vaccini e delle cure e che riescono a diffondersi con relativa facilità. Nel caso in cui i sospetti diventino certezze, la variante in questione passa alla categoria superiore delle cosiddette “variant of concern”, quelle forme di Sars-Cov-2 di cui è stata accertata la maggiore pericolosità (trasmissibilità, gravità della malattia e capacità di eludere i vaccini).
Mu possiede otto mutazioni nella proteina Spike, alcune delle quali presenti anche nelle varianti Alfa, Beta, Gamma e Delta. In particolare le mutazioni E484K e N501Y sono note per sfuggire agli anticorpi indotti dai vaccini a mRna. È stato già dimostrato, per esempio, che la mutazione E484K delle varianti Beta e Gamma riduce l’efficacia della prima dose dei vaccini di Pfizer e Moderna. Ma la variante Mu possiede anche la mutazione P681H, la stessa che sembrerebbe aumentare la trasmissibilità della variante Alfa, oltre a una serie di mutazioni originali che potrebbero rendere il virus più resistente ai vaccini e agli anticorpi indotti dall’infezione.
L’identikit di Mu è però ancora in fase di elaborazione. Molti studi sulle sue caratteristiche devono essere ancora sottoposti alla peer-review e non possono essere presi per definitivi. I dati preliminari, tutti ancora da verificare, dicono che Mu è due volte più trasmissibile del ceppo originario e che elude gli anticorpi delle vecchie infezioni nel 37 per cento dei casi. Gli esperimenti di laboratorio hanno prodotto risultati simili: una versione artificiale del virus con le caratteristiche della variante Mu si è dimostrata meno suscettibile agli anticorpi delle persone guarite da Covid e delle persone vaccinate con il vaccino di Pfizer-BioNTech. Anzi, la nuova variante sembrerebbe la più abile a sfuggire al sistema immunitario tra tutte le altre emerse finora.
Per ora tutti i vaccini disponibili in Colombia, dove la variante Mu è responsabile del 40 per cento delle infezioni, Pfizer, Astra Zeneca, Johnson & Johnson e Sinovac, sembrerebbero garantire un buon livello di protezione.