La marijuana legale, l’erba light e altri prodotti simili sono ormai stati legalizzati in diversi paesi del mondo. Questo perché studi più e meno recenti ne stanno approfondendo sempre di più i benefici.
I prodotti vengono definiti legali in base ad un bassissimo contenuto di THC (minore dello 0,2%), in quanto vengono ricavati da infiorescenze femminili di Canapa Light Sativa, scelte appositamente perché poverissime di THC e ricche di cannabidiolo o CBD, un cannabinoide legale con importanti effetti sedativi. La bassa concentrazione di THC rende questo prodotto non stupefacente e, rientrando nei limiti stabiliti dalla legge, tranquillamente commercializzabile e acquistabile.
Il principale componente dell’erba legale è il CBD, che agisce sul corpo principalmente mediante un potente effetto rilassante sui muscoli, inducendo uno stato di sedazione.
Il CBD agisce sul recettore CB1, CB2 e su altri recettori non cannabinoidi, come il 5-HT1A, diminuendo l’ansia. Non si hanno gli effetti collaterali del THC, come la perdita di memoria, il nervosismo ed il disorientamento, ma può essere considerato un potente analgesico ed antinfiammatorio.
l primo studio approfondito sugli effetti della marijuana è stato il famoso Rapporto La Guardia, promosso nel 1938 dal sindaco di New York Fiorello La Guardia. Il risultato più clamoroso di questo studio fu che il fumo di cannabis «non conduce alla dipendenza, nel senso medico del termine», quindi che la marijuana non è una droga pesante.
Da allora tantissimi studi si sono susseguiti per capire quali potessero essere i benefici.
Ad oggi, il mercato della vendita di erba legale è molto ampio. In Colorado nel 2018 il mercato della cannabis legale ha raggiunto 1,2 miliardi di dollari, producendo entrate per 270 milioni di dollari per le casse statali. In California i ricavi del 2018 sono stati pari a 345 milioni di dollari e nello stato di Washington 376 milioni. Dopo un inizio a rallenty in Italia, ora anche nel nostro Paese il mercato è in crescita, con negozi fisici e store online.