Lutto e sgomento per i cittadini di Caserta, dopo la notte di sangue che ha portato alla morte del 18enne Gennaro Leone, accoltellato da un 19enne. Un vero e proprio pellegrinaggio verso il luogo del delitto, piazza Correra, ha riunito adulti e bambini in un abbraccio solidale per omaggiare la vittima. Due guantoni da pugile, una maglia nera con la scritta “Energy Boxe Caserta”, fiori, lumini e soprattutto tanti cittadini, tra adulti, adolescenti e bambini per urlare in silenzio disappunto ed insofferenza al cospetto dell’ennesima, giovane morte per futili motivi.
Dopo aver confessato, il suo aggressore, un 19enne del comune napoletano di Caivano è stato condotto in carcere sotto choc per omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi. Il giovane avrebbe affermato di non aver agito con l’intenzione di uccidere il 18enne.
I fatti si sono svolti nella notte tra sabato 28 e domenica 29 agosto, Gennaro è stato raggiunto da una coltellata sferrata dal 19enne durante una lite scoppiata in piazza Correra, cuore della movida casertana. I carabinieri della Compagnia di Caserta sono riusciti a identificare ed arrestare il 19enne grazie soprattutto alle testimonianze degli amici della vittima e di altri ragazzi presenti, mentre solo qualche elemento è emerso tramite le poche telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Dalle indagini è emerso che i due non si conoscevano, per cui non c’era nulla di pregresso; tutto è avvenuto probabilmente per un sguardo o una parola di troppo.
Gennaro era un pugile, appassionato di boxe, da piccolo aveva frequentato gli scout dell’Agesci di Capodrise, che sua sorella più piccola, Maria Pia, continua a frequentare.
Aveva il rigore dell’atleta che vuole arrivare lontano e lui era già arrivato nel giro della nazionale giovanile e si era messo in mostra in molte gare, anche quando da Caserta, dove frequentava il Team Coppola della palestra Energy, era andato in trasferta nel vicino comune di Marcianise. Gennaro non aveva messo i guantoni per imparare a fare a botte nè godeva della fama del rissoso. Amici e conoscenti lo descrivono come un ragazzo taciturno e discreto, fortemente temprato dai valori sportivi.
Restano le sue foto con la canottiera rossa e il caschetto paracolpi dello stesso colore, e i guantoni, pure rossi, che rimbalzano da una chat all’altra, da un social all’altro. E quell’immagine che pure riempie i social e mette i brividi. Perché si vede solo una gamba nuda di qualcuno che è steso a terra e intorno ci sono due persone che cercano di soccorrerlo. Non si vede sangue, non si vede il volto di un ragazzo che di lì a poco morirà. Ma mette ugualmente i brividi perché è l’ultima foto di Gennaro Leone, l’ultima immagine della sua vita.
Intanto, il comune casertano di San Marco Evangelista si prepara a salutare il 19enne. Mercoledì 1 settembre dovrebbe svolgersi l’autopsia e tra giovedì e venerdì potranno essere organizzati i funerali, che si svolgeranno col lutto cittadino che sarà proclamato dall’amministrazione comunale del comune in cui Gennaro viveva insieme alla sua famiglia.