La criminologia è una scienza multidisciplinare che studia il comportamento di chi commette un crimine e il contesto in cui si svolge. Ha l’obiettivo di capire l’origine del fenomeno delittuoso per definire la pericolosità del criminale ed elaborare statistiche utili a comprendere gli elementi sociali che favoriscono le tendenze criminali.
In Italia la professione del criminologo è ancora agli inizi e non esiste un albo di riferimento. La Commissione Giustizia alla Camera ha però approvato un provvedimento che prevede la possibilità di eseguire indagini anche agli avvocati difensori, usufruendo della collaborazione di consulenti, investigatori e anche criminologi. Ciò apre a maggiori possibilità in questo campo e sicuramente contribuirà a perfezionare sia le metodologie d’indagine sia i campi di azione dei professionisti che vorranno occuparsi di questo branca delle scienze sociali.
Com’è nata la criminologia
Gli albori della criminologia si possono trovare nell’epoca illuministica, quando testi come “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria pongono l’accento sulla metodologia investigative e sulle modalità di analisi dei delitti. È però convenzionalmente considerato il padre della criminologia moderna Cesare Lombroso, che nel 1876 pubblica “Uomo delinquente”, un trattato di antropologia criminale che affronta per la prima volta con metodologia il tema della criminalità. Ci sono state poi molte evoluzioni e oggi la criminologia richiede l’intervento di diverse discipline per essere completa e rispondere all’esigenza di comprendere cosa succede nella mente del criminale e come questo possa essere quantificato in termini di giudizio penale. Rispetto a due secoli fa inoltre è cambiato il contesto e quindi la letteratura a supporto delle indagini si arricchisce sempre di nuovi elementi.
Di cosa si occupa la criminologia
Come già anticipato, la criminologia si occupa di indagare sui delitti al fine di individuare le cause che hanno portato a commettere il reato e delineare il profilo dell’assassino. Data questa definizione generale, è importante specificare che il criminologo può lavorare in diversi campi, a seconda della specializzazione che vuole seguire. Esistono quindi:
- il criminologo forense, che si occupa di ricostruire le dinamiche del delitto;
- il criminologo accademico, che fa ricerca ed elabora statistiche sui fenomeni criminali;
- il criminologo penitenziario, che ha il compito di costruire un percorso di reinserimento in società dei criminali;
- il criminologo clinico, che si concentra sulle origini del gesto criminale per trovare la via di recupero;
- il criminologo per la sicurezza, che aiuta a prevenire i fenomeni legati alla sicurezza pubblica e privata;
- e infine il criminologo profiler, ossia il criminologo che fa parte dell’immaginario classico, che si occupa di entrare nella mente del killer per anticiparne le mosse e aiutare le autorità a catturarlo.
Tutte queste aree di intervento dimostrano quanto sia amplia la materia e quante siano le aree tecniche di intervento.
Come si diventa criminologo
Non c’è un percorso prestabilito per diventare criminologo, però solitamente si segue questo iter: laurea specialistica in giurisprudenza e poi completamento della formazione con master post-laurea. Dopo la laurea, il consiglio è di studiare bene le materie di un master in criminologia e scegliere quello più vicino alle proprie aspirazioni e più in linea con le proprie esigenze. Sono disponibili sia master in presenza che in modalità e-learning, come quelli proposti dalle università telematiche riconosciute dal MIUR, come la Niccolò Cusano. Alla formazione specialistica vanno aggiunte alcune attitudini imprescindibili, come la capacità di tenere testa a menti pericolose, la passione per l’investigazione e la ricerca e un grande equilibrio mentale.