Un bagnino del comune salernitano di Castellabate è stato protagonista di un’avventura tutt’altro che piacevole: vittima di un pestaggio, reo di aver salvato una medusa.
Teatro dell’accaduto, la spiaggia della frazione Lago della cittadina della Costiera Cilentana, una zona particolarmente frequentata dai turisti nel periodo estivo.
Il giovane bagnino di 26 anni originario di Montecorice, si è accorto della presenza di una medusa in mare, notata anche dai bagnanti che pensando si trattasse di una specie pericolosa per l’essere umano, l’hanno prelevata dal mare e per portata sull’arenile per farla morire. Il bagnino, contrario a questo comportamento, è intervenuto per richiamare i presenti all’ordine e salvare l’animale, in realtà innocuo per l’uomo. I bagnanti, però, in disaccordo con il bagnino, hanno iniziato una discussione con il bagnino, che ha avuto la peggio.
L’intento ambientalista del bagnino, intenzionato a liberarla in mare per farla andare verso il largo, non è stato recepito di buon grado da un bagnante che, al termine della lite, l’ha colpito con un pugno alla testa. Il bagnino ha perso l’equilibrio ed è caduto, ma l’aggressore è stato identificato immediatamente dai carabinieri che, avvertiti da uno dei bagnanti, sono accorsi sulla spiaggia.
Per il giovane bagnino è stato richiesto l’intervento di un’ambulanza, che l’ha accompagnato all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, dove i medici gli hanno diagnosticato un trauma cranico. Il 26enne è ancora ricoverato per accertamenti mentre il suo aggressore è stato denunciato per lesioni personali, accusa che gli può valere dai 6 ai 3 anni di reclusione. Le indagini sono ancora in corso e i carabinieri stanno passando al vaglio le testimonianze dei presenti per ricostruire la dinamica dei fatti.
Se alla medusa fosse stato arrecato un danno, l’accusa per i suoi aggressore sarebbe stata di maltrattamento di animali, un capo d’imputazione previsto dall’articolo 544 ter del Codice penale. In base a questa norma, chiunque maltratti o uccida un animale è punibile con il carcere da 3 a 12 mesi o con una multa da 3 a 15mila euro.