Dall’Afghanistan giungono immagini raccapriccianti che immortalano il dramma di un intero popolo, in balia dell’invasione dei talebani. Costretti a fuggire, con il terrore e la disperazione negli occhi, consapevoli dell’inferno che l’invasione talebana porterà nelle loro vite.
I video che ritraggono gli afghani in fuga all’aeroporto, aggrappati al carrello di un aereo e che poi precipitano nel vuoto, hanno fatto il giro del mondo, suscitando forte commozione.
Filmati in cui non si scorge nemmeno una sagoma femminile.
Oscurati i manifesti che ritraggono donne con il volto scoperto, le donne sono state invitate ad allontanarsi dai posti di lavoro, così come gli è negato l’accesso a scuole ed università: s0no solo i primi devastanti effetti dell’invasione talebana in Afghanistan. Il Paese è nelle mani delle truppe di Haiabatullah Akhunzada, il leader supremo del gruppo politico fondamentalista talebano.
Nel giro di 10 giorni, quello che era il governo riconosciuto dalla comunità internazionale e sostenuto dagli Stati Uniti è capitolato in 26 province su 34, facendo tornare l’Afghanistan sotto il controllo degli integralisti religiosi e delle loro leggi.
I primi effetti della nuova dominazione stanno colpendo anzitutto le donne, e poi la comunità lgbt. Gli Stati Uniti vengono accusati di aver diffuso costumi sessuali “depravati” come l’omosessualità.
Le testimonianze riportate dai media internazionali dipingono uno scenario di terribile pericolo per la vita di tutte le donne afgane, nonostante i talebani stessi abbiano provato a mostrarsi più tolleranti e aperti verso l’emancipazione femminile rispetto a 20 anni fa.
Secondo Al Jazeera, da quando i talebani hanno ripreso i potere, le donne che hanno provato a criticare il nuovo regime o a non seguire le regole imposte sono state umiliate o picchiate pubblicamente, e persino uccise. Impiegate di banche o di altri uffici sono state costrette a lasciare il loro luogo di lavoro con la raccomandazione di non tornarci più. A Herat, la seconda città più popolosa dell’Afghanistan, l’accesso all’università è stato proibito alle donne, che componevano circa il 60% della popolazione studentesca. Stessa cosa è successa a Kabul, dove anche le scuole femminili sono state chiuse e alcune insegnati sarebbero state anche uccise.
Secondo France24, alle donne sarebbe anche stato detto di non uscire più di casa senza un accompagnatore di sesso maschile, di scegliere i propri vestiti. E in diverse città i miliziani talebani stanno girando casa per casa per rapire tutte le persone di sesso femminile tra i 12 e i 45 anni, con l’intenzione di renderle schiave sessuali per il gruppo armato.
Oltre alle limitazioni fisiche, anche gli account social vengono disattivati o oscurati, questo renderà ancora più difficile conoscere quanto peggiorerà la condizione femminile nell’area.