Un’autobiografia che racconta quarant’anni di vita e di cucina spesi in giro per il mondo facendo esperienze in alcuni dei migliori ristoranti e alberghi del pianeta (a volte anche nei peggiori), lavorando con grandi maestri di vita e di mestiere e facendo esperienze e incontrando personaggi che non sarebbe stato possibile fare e incontrare avendo fatto un lavoro diverso. Alessandro Morelli, chef che per vissuto e competenze non ha nulla da invidiare agli stellati del mondo, ora è tornato nella sua Toscana e gestisce la Locanda di Camugliano, ma nel suo romanzo racconta il suo girovagare per il mondo dai resort sperditi della Guinea fino allo Skyline di Dubai dove è arrivato a gestire fino a 50 ristoranti.
Il romanzo ha anche una parte finale dedicata alle ricette, validissime e, finalmente per una volta, con grammature precise e spiegazioni al limite del prolisso, ha la particolarità di spaziare dall’italiano più classico all’etnico seguendo un filo conduttore riferibile alle diverse esperienze dell’autore. Alessandro Morelli è uno chef conosciuto a livello internazionale e vanta un’esperienza quarantennale maturata in diverse tipologie di locali (anche diversi stellati) sia in Italia che, soprattutto, all’estero. Allievo di Angelo Paracucchi fa parte di quella pattuglia di “giovani” chef che hanno contribuito, a partire dagli anni ’80, al rinnovamento e alla diffusione nel mondo della nuova cucina italiana. Appassionato di libri, cinema, arte, sport e soprattutto viaggi, ha visitato numerosissimi Paesi in cinque continenti. È nato in Toscana, a Pontedera, nel 1965 e in questa città è cresciuto ed è ancora oggi residente. Il sapore dei sogni è il suo primo lavoro pubblicato.
“Il successo mediatico dei cuochi degli ultimi anni è stato eclatante, d’altronde in un’epoca dove tutto è sempre più prodotto in modo industriale, distribuito e portato a casa in modo impersonale, magari da un drone e senza nemmeno più l’intervento dell’uomo, quello del cuoco è rimasto uno dei pochi mestieri che è completamente riposto su un’artigianalità manuale. Ma non sono solo le mani che fanno le ricette. E il lavoro che c’è dietro ad una cucina è fatto di tante altre cose ed il racconto di Alessandro Morelli è illuminante in tal senso. È una sorta di diario, le sue esperienze in giro per il mondo raccontano le mille avventure e difficoltà che un cuoco deve saper affrontare in Paesi dove sbarca e il giorno dopo deve poter approntare un banchetto non conoscendo spesso la lingua, le regole, le leggi, le usanze. Ed Alessandro ci porta in giro per il mondo con un approccio schietto, a volte forse pure troppo, ma sicuramente sempre spontaneo, il che aggiunge valore umano ed autenticità al suo lavoro. Il suo diario diventa così un interessante affresco sul mondo della ristorazione, sulle passioni, sulle tensioni, sugli oneri e doveri che lo animano”, la prefazione firmata da Luigi Cremona.