Nelle ultime 24 ore sono stati scaricati oltre 6,7 milioni di Green pass.
A renderlo noto è il ministro della Salute Roberto Speranza attraverso un post pubblicato su facebook in cui si legge: “E’ il segno della grande collaborazione e del senso di responsabilità mostrato dagli italiani. Con Green pass e vaccini contrastiamo il Covid e viviamo un’estate più sicura”.
Dall’inizio della campagna sono state inoculate oltre 71 milioni di dosi secondo i dati del report settimanale del governo: siamo a 71.071.465 dosi somministrate, con un incremento nell’ultima settimana di 3.316.075. Da dicembre sono state consegnate 74.036.409 dosi, delle quali 2.700.165 negli ultimi sette giorni: nei frigoriferi delle Regioni a disposizione ci sono dunque poco meno di 3 milioni di dosi.
Tra il personale scolastico sono ancora 217.870 i soggetti che non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino, cioè il 14,87% del totale. La settimana scorsa i non vaccinati erano 220.605. Secondo i dati inoltre in cinque Regioni/Province autonome le persone ancora in attesa di una dose sono oltre il 30%: in Sicilia si arriva al 42,64%, in Liguria al 34,75%, in Sardegna al 33,11% e in Calabria al 30,96%.
Alberghi, piscine, bar, palestre, sono i luoghi dove è obbligatorio esibire il green pass. Tuttavia la situazione cambia in base alle circostanze, ecco alcune delle domande più frequenti, in attesa delle faq di chiarimento del governo.
Fino a quando durerà il provvedimento?
Almeno fino al 31 dicembre, data di scadenza dello stato di emergenza.
Quali sono le zone di rischio nelle quali viene applicato?
In tutta Italia e in tutte le condizioni, che si tratti di una regione bianca, gialla, arancione o rossa.
Chi ha diritto ad avere questa certificazione?
Chi ha effettuato almeno una dose di vaccino, ma devono essere passati almeno 15 giorni dall’inoculazione, chi è guarito dal Covid nei sei mesi precedenti, e chi ha effettuato un tampone molecolare o rapido risultato negativo nelle ultime 48 ore.
Chi è esentato?
Chi è in possesso di «idonea certificazione medica». Per queste persone verrà creata una «certificazione digitale dedicata» e finché non sarà disponibile si potrà presentare il certificato cartaceo.
Come si ottiene il green pass e cosa è l’authcode?
Nel caso in cui non sia arrivato l’sms con il link per scaricarlo, bisognerà andare sul sito www.dgc.gov.it/spa/public/reqauth, in modo da ottenere anche il codice authcode da far leggere all’ingresso dei locali.
Quanto costa fare un tampone?
Presso farmacie e strutture sanitarie «il prezzo del test per i minori tra i 12 e i 18 anni è di 8 euro, per gli over 18 è di 15 euro», in base a un accordo effettuato di recente dal governo con le farmacie. Non tutte le strutture, però, sembrano aver aderito, almeno per il momento, alla decisione di tenere un prezzo calmierato.
Per andare al bar o al ristorante quando serve il green pass?
E’ necessario se ci si deve sedere in un locale al chiuso, mentre non è richiesto all’aperto. Il controllo sarà effettuato dal personale.
I bambini hanno bisogno della certificazione?
Sono esentati i bambini al di sotto dei 12 anni.
Per andare a una festa serve il green pass?
Sì, è richiesto per partecipare alle feste a seguito di cerimonie civili e religiose, per entrare nelle Rsa, per spostarsi in entrata e in uscita da zone rosse o arancioni.
Musei, parchi di divertimento, cinema, teatri, eventi, palestre, piscine, è indispensabile avere il lasciapassare?
E’ sempre obbligatorio, anche per chi ha più di 12 anni. I più piccoli sono esentati.
Sagre e fiere sono esentate?
No.
Le sale gioco?
Il green pass è richiesto anche per sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.
Bambini e ragazzi che vanno al centro estivo devono avere il green pass?
No, in questi casi non è richiesto, nemmeno per accedere alle sale di ristorazione.
Chi parte per l’estero con i bambini deve fare il tampone?
Il governo specifica che «in caso di viaggio dall’estero in Italia, ai bambini con più di 6 anni è richiesto il tampone molecolare o antigenico rapido».
Dove è previsto in albergo?
I clienti degli hotel e di ogni altra struttura ricettiva possono accedere ai servizi di ristorazione, anche al chiuso, senza mostrare il green pass. Qualora l’accesso ai ristoranti al chiuso fosse consentito anche a clienti esterni sarà necessario esibire la certificazione verde. Nelle piscine e palestre al chiuso degli hotel sarà sempre obbligatorio.
Per andare in fabbrica, o in ufficio, è richiesto il green pass?
Gli ultimi due decreti non affrontano il tema del certificato per le aziende. Però il governo precisa che è obbligatorio nelle mense aziendali.
Nei centri termali si potrà andare solo con il green pass?
Può entrare senza chi accede ai centri termali solo «per usufruire dell’erogazione di prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative terapeutiche». Serve però la prescrizione di uno specialista o del medico di base.
Dove andrà usata la mascherina?
Sempre nei luoghi al chiuso, diversi dalla propria abitazione. E sempre nei trasporti pubblici. Bisognerà comunque portarla sempre con sé e indossarla quando si creano situazioni di possibili assembramenti, come le file in un negozio o in un mercato. L’obbligo non è previsto quando si mangia o si beve, per i minori di 6 anni, mentre si fa sport.
Nelle decisioni del governo restano alcuni aspetti ancora da chiarire. Innanzitutto, perché all’ingresso di un centro commerciale non deve essere esibito il green pass mentre in un ristorante al chiuso sì? Entrambi sono luoghi dove è facile l’assembramento. Inoltre non è richiesto per il personale che fa i controlli nei bar, nei ristoranti e in qualsiasi altra attività commerciale.
Chi controlla il green passa deve esserne munito?
Nel caso dei ristoranti, baristi, camerieri e personale di sala attualmente non sono obbligati per legge ad averlo. L’obbligo potrebbe però entrare nel prossimo testo che il governo si prepara a varare. I sindacati chiedono che non vengano fatte discriminazioni o praticati demansionamenti a causa del rifiuto del vaccino, ma si cerca ancora una soluzione.
Centri commerciali no, ristoranti dei centri commerciali sì, cosa è previsto?
Il governo ha stabilito di non inserire queste attività, insieme ai supermercati e a tutte le tipologie di negozi, all’interno di quelle per cui si rende necessario il documento verde, tuttavia in alcune situazioni bisognerà averlo. Le cose cambiano infatti nel momento in cui si accede all’area ristoranti. Per sedersi al tavolo e bere un caffè o consumare un pasto sarà obbligatorio avere il green pass. All’interno del Decreto infatti viene precisato che la certificazione verde è indispensabile per accedere a tutti i «servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso», e dunque anche nei centri commerciali. Come per i bar però non sarà necessario nel caso in cui si consumi al bancone e nemmeno se i ristoranti del centro commerciale dispongono di tavoli all’aperto.
In quali mezzi di trasporto è obbligatorio?
In treno e aereo sì, in metro e bus no. Non è ancora in vigore l’obbligo, ma alla fine della stagione estiva ci vorrà il green pass per salire su un qualsiasi aereo, anche per una tratta interna di 40 minuti, dove il filtraggio dell’aria è garantito al 98 per cento. Lo stesso sui treni a lunga percorrenza. Ma resterà libero l’accesso su autobus urbani, metropolitane e treni regionali dove si viaggia in condizioni di affollamento e dove, dunque, le occasioni di contagio restano ad altissimo rischio.
Gli eventi all’aperto come vengono disciplinati?
Mangiare all’aperto senza green pass è possibile, mentre assistere a un evento culturale all’aperto, tipo un cinema o un’arena, che magari si trovano a pochissima distanza dal ristorante, no. Il green pass sarà obbligatorio, così come per accedere a siti culturali all’aperto, dal Colosseo al Teatro greco di Taormina.