Alla vigilia dell’entrata in vigore del green pass in Italia, che diventerà obbligatorio il prossimo venerdì 6 agosto, si registra un vero e proprio boom di certificati falsi. Truffe e raggiri sono stati segnalati soprattutto online, ragion per cui Palazzo Chigi corre ai ripari lanciando “Verifica c19”, l’applicazione gratuita che scansiona il Qr Code permettendo di verificare la veridicità del certificato.
Se dopo l’ufficialità dell’introduzione del certificato verde si è registrata una vera e propria corsa alle vaccinazioni in tutt’Italia, è altrettanto vero che si è subito creato un mercato parallelo pronto a fornire una soluzione a chi era a caccia di altri escamotage per ottenere il green pass senza sentirsi obbligato a fare il vaccino, il tampone o il certificato che attestava la guarigione dal covid.
Da venerdì 6 agosto la certificazione verde sarà obbligatoria in tutti i luoghi in cui ci siano assembramenti, compresi stadi e eventi, mentre per bar e ristoranti al chiuso sarà sufficiente aver ricevuto anche solo una dose di vaccino.
Green pass “paralleli” in vendita online a 100 o 200 euro, ottenuti presentando solo un documento e la tessera sanitaria, ma senza i requisiti richiesti dal governo: un tentativo di truffa andato a buon fine, a tal punto da indurre il governo a correre ai ripari.
I proprietari dei locali, i gestori, il personale addetto ai controlli del Green pass, oltre ovviamente ai pubblici ufficiali, possono quindi controllare il QR Code utilizzando la app di verifica nazionale VerificaC19, installata su un dispositivo mobile. Tale applicazione consente di verificare l’autenticità e la validità delle certificazioni senza la necessità di avere una connessione internet (offline) e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore.
In sostanza l’app legge il Qr Code, ne estrae le informazioni e procede con il controllo del sigillo elettronico qualificato, verificando inoltre che la Certificazione sia valida. L’app VerificaC19 a questo punto mostra il nome, il cognome e la data di nascita dell’intestatario del Green pass: basta un documento di identità per controllare la corrispondenza dei dati anagrafici presenti nel documento con quelli visualizzati dall’App.
Per la falsificazione del Green pass scattano le sanzioni previste dal decreto legge Covid, sia per i documenti cartacei che per quelli digitali, precisano fonti di Palazzo Chigi, rispetto a informazioni inesatte circolate nelle ultime ore in Rete, secondo le quali le sanzioni si applicherebbero soltanto ai Green pass cartacei.