I no-pass sono scesi in strada in molte città d’Italia per protestare a gran voce “contro il passaporto schiavitù“. In questi giorni gli attivisti si erano già scagliati contro la decisione presa dal governo, che ha imposto il green pass per usufruire di alcune attività; le manifestazioni sono scaturite anche per l’ipotesi di obbligare alcune categorie professionali – come ad esempio quella del personale scolastico – alla vaccinazione per poter continuare a lavorare.
A Milano circa 3mila manifestanti, per lo più senza mascherina, hanno popolato piazza Duomo. Alla partenza del corteo si sono registrate tensioni contro la stampa: i presenti hanno cercato di allontanare i giornalisti presenti chiamandoli “venduti“. Molteplici i cori che hanno animato le proteste: “Noi andiamo dove vogliamo“; “No green pass“; “Via le multinazionali dallo Stato“; “No big Pharma“, unitamente ad insulti contro il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Gli attivisti pretendono “libertà“. Su molti cartelli esibiti dai manifestanti figurano analogie tra la discriminazione dei non vaccinati e quella subita dagli ebrei. “Non vaccinati = ebrei“, si leggeva su un manifesto a forma di stella di David, mentre su un altro il green pass veniva paragonato a una svastica. Davanti all’ingresso di Palazzo Marino, la sede del Comune di Milano, i carabinieri si sono schierati in tenuta antisommossa. Agli agenti è stato chiesto di togliere il casco: “Noi siamo per la libertà e la pace, non per la violenza“; “Noi siamo il popolo, le forze dell’ordine devono essere dalla nostra parte“.
Anche a Roma centinaia di persone hanno esposto la loro contrarietà a quanto deciso dal governo Draghi. Tra cori, urla e al grido di “resistenza“, più di qualche presente ha sventolato striscioni di totale dissenso: “Non mi farò mai iniettare un siero sperimentale per accontentare una società malata“; “No Green Pass, sì cure domiciliari“; “Spegni la tv, accendi il cervello“; “Assassini“. Alcuni manifestanti hanno indossato magliette in cui venivano rappresentati il premier Draghi e il ministro Roberto Speranza dietro le sbarre. Polizia e carabinieri sono intervenuti disperdendo i manifestanti.
Attimi di paura a Pescara, dove un gazebo di Forza Italia è stato preso di mira dai manifestanti contro il green pass che hanno aggredito “non solo verbalmente” il tavolo del partito azzurro, allestito in Corso Umberto per raccogliere le firme per il referendum sulla giustizia.
I no-pass scendono in molte città d’Italia per protestare a gran voce “contro il passaporto schiavitù“. In questi giorni gli attivisti si erano già scagliati contro la decisione presa dal governo, che ha imposto il certificato verde per usufruire di alcune attività; al centro delle manifestazioni vi sono state anche le feroci critiche per l’ipotesi di obbligare alcune categorie professionali – come ad esempio quella del personale scolastico – alla vaccinazione per poter continuare a lavorare.
No-pass in piazza
A Milano si contano circa 3mila manifestanti, per lo più senza mascherina, diretti in piazza Duomo. Alla partenza del corteo si sono registrate tensioni contro la stampa: i presenti hanno cercato di allontanare i giornalisti presenti chiamandoli “venduti“. Molteplici i cori che hanno animato le proteste: “Noi andiamo dove vogliamo“; “No green pass“; “Via le multinazionali dallo Stato“; “No big Pharma“. Senza far mancare insulti contro il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Gli attivisti pretendono “libertà“. Su molti cartelli esibiti dai manifestanti figurano analogie tra la discriminazione dei non vaccinati e quella subita dagli ebrei. “Non vaccinati = ebrei“, si leggeva su un manifesto a forma di stella di David, mentre su un altro il green pass veniva paragonato a una svastica. Davanti all’ingresso di Palazzo Marino, la sede del Comune di Milano, i carabinieri si sono schierati in tenuta antisommossa. Agli agenti è stato chiesto di togliere il casco: “Noi siamo per la libertà e la pace, non per la violenza“; “Noi siamo il popolo, le forze dell’ordine devono essere dalla nostra parte“.
Anche a Roma centinaia di persone hanno esposto la loro contrarietà a quanto deciso dal governo Draghi. Tra cori, urla e al grido di “resistenza“, più di qualche presente ha sventolato striscioni di totale dissenso: “Non mi farò mai iniettare un siero sperimentale per accontentare una società malata“; “No Green Pass, sì cure domiciliari“; “Spegni la tv, accendi il cervello“; “Assassini“. Una mamma non ha intenzione di far vaccinare i suoi figli: “Hanno 10 e 11 anni, ma temo che anche loro presto saranno costretti a vaccinarsi. Io di certo non gli faccio fare il tampone per andare a scuola. Giù le mani dai bambini“. C’è chi ha indossato magliette in cui venivano rappresentati il premier Draghi e il ministro Roberto Speranza dietro le sbarre. Polizia e carabinieri sono intervenuti disperdendo i manifestanti.