Dal primo giugno Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna saranno le prime tre regioni italiane a passare in zona bianca. Se i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia confermeranno la tendenza al progressivo miglioramento, da metà giugno mezza nazione potrebbe essere bianca.
La curva decresce, i numeri inviati dalle Regioni per le analisi dei tecnici del Cts sono molto buoni. «Sette regioni sono al di sotto della soglia di 50 casi per 100 mila abitanti — spiega il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro —. È la soglia per poter riprendere il tracciamento. La curva continua a decrescere — continua il portavoce del comitato tecnico —, possiamo finalmente dire che l’Italia è a rischio basso, l’Rt è sotto 1 ovunque, 0,78 questa settimana rispetto allo 0,86 della settimana scorsa».
Molto importante il dato dei ricoveri e delle terapie intensive: siamo al 19% dal 29% di 7 giorni fa per le rianimazioni e nessuna regione ha posti letto occupati nei reparti Covid superiore al 19%. Numeri ben lontani dal 30 e 40%, le soglie a rischio rispettivamente per le terapie intensive e per i reparti ordinari.
Lontane dalla zona bianca per il momento Campania, Valle d’Aosta e Puglia. Stando all’ultimo report dell’ISS e del Ministero questi territori avevano rispettivamente un’incidenza settimnale di 146, 156 e 117 casi ogni 100 mila abitanti.
Un quadro che nei giorni scorsi ha consentito al governo di anticipare alcune riaperture e di allentare il coprifuoco, spostato alle 23 fino al 7 giugno, quando passerà a mezzanotte. Per l’abolizione bisogna aspettare il 21 giugno, tranne nelle regioni in fascia bianca dove non c’è più il divieto di spostamento notturno. In questo quadro di progressivo allentamento delle misure, l’Italia si prepara ad accogliere gli stranieri. Riaperture prudenti e graduali, per non perdere i vantaggi conquistati.