San Pasquale Baylon nacque il 16 maggio 1540, nel giorno di Pentecoste, a Torre Hermosa, in Aragona. Di umili origini, sin da piccolo venne avviato al pascolo delle greggi. Durante il lavoro si isolava spesso per pregare. A 18 anni chiese di essere ammesso nel convento dei francescani Alcantarini di Santa Maria di Loreto, da cui venne respinto, forse per la giovane età.
Tuttavia, non si perse d’animo, venendo ammesso al noviziato il 2 febbraio 1564. L’anno successivo, emise la solenne professione come «fratello laico» non sentendosi degno del sacerdozio. Nel 1576 il ministro provinciale gli affidò il compito, estremamente pericoloso, di portare documenti importanti a Parigi, rischiando di essere ucciso dai calvinisti. L’impegno venne comunque assolto in modo proficuo. Tutta la sua vita fu caratterizzata da un profondo amore per l’Eucaristia che gli valse il titolo di «teologo dell’Eucaristia». Fu anche autore di un libro sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino. Morì nel convento di Villa Real, presso Valencia il 17 maggio 1592, domenica di Pentecoste. Fu canonizzato da Alessandro VIII nel 1690. Nel 1897 Leone XIII lo proclamò patrono dei Congressi eucaristici.
Per il suo desiderio di maggior perfezione, si sottoponeva a continue e pesanti mortificazioni e a penitenze sempre più numerose, al punto che la sua salute era ormai compromessa. Morì il 17 maggio 1592, il giorno dopo il suo cinquantaduesimo compleanno, presso il convento del Rosario a Villarreal, vicino Valencia. Come era accaduto il giorno della sua nascita, anche allora era Pentecoste.
I funerali videro la partecipazione di una folla di fedeli, che volle fare omaggio di una sentita venerazione alla salma dell’umile fratello laico francescano, la cui santità, per i miracoli che avvennero, fu conosciuta in tutto il mondo cattolico.
Fu particolarmente venerato a Napoli, soggetta alla dominazione spagnola. Il culto si concentrò in due grandi e celebri conventi francescani, un tempo degli Alcantarini, ma ancora esistenti: San Pasquale a Chiaia e San Pasquale al Granatello, quest’ultimo nella città di Portici. Il suo nome fu dato a generazioni di bambini, come del resto in tutto il Sud Italia.
Fu beatificato 26 anni dopo la morte, il 29 ottobre 1618, da papa Paolo V e proclamato santo il 16 ottobre 1690 da papa Alessandro VIII. I suoi resti, che si veneravano con grande devozione a Villarreal, furono profanati e dispersi durante la guerra civile spagnola; in parte furono successivamente recuperati e restituiti alla città nel 1952.
La sua appassionata devozione per l’Eucaristia ha ispirato nei secoli i tanti artisti che l’hanno raffigurato: nelle opere d’arte, come nelle immaginette devozionali, compare sempre nell’atto di adorare il Santissimo Sacramento nell’ostensorio.
A Napoli è ancora molto popolare una preghiera recitata dalle donne senza marito: “San Pasquale Baylonne, protettore delle donne, fammi trovare marito, bianco, rosso e colorito, come te, tale quale, o glorioso san Pasquale!”
San Pasquale Baylon è il protettore delle donne, dei cuochi e dei pasticcieri.