“Quello che succederà dipenderà per il 50% dai nostri comportamenti e poi dall’altro 50% dalla campagna di vaccinazione. Se ci manteniamo responsabili avremo una estate di liberazione”. Ha riassunto così, nel corso della consueta diretta facebook del venerdì, la situazione in Campania sul fronte covid, il governatore De Luca.
Alla vigilia del consueto aggiornamento delle disposizioni da introdurre nelle varie regioni, in base all’andamento epidemiologico, attesa in serata la firma del ministro Speranza che stabilirà quali regioni cambieranno colore per i prossimi 7 giorni.
Dopo la prima settimana di riaperture, si registra un lievissimo aumento dell’Rt nazionale: da 0,81 a 0,85. Siamo ancora sotto il valore 1, vale a dire quando scatta l’allerta. Inoltre, si osserva anche un calo dell’incidenza settimanale ogni 100mila abitanti: si passa da 157,4 a 146,3. Ancora lontani dal 50 ogni 100mila che equivarrebbe alla cosiddetta zona bianca.
Questi i dati che trapelano dall’ultimo monitoraggio delle Regioni realizzato dal Ministero della Salute e dall’Iss. I dati riguardano in realtà l’andamento dell’epidemia per il periodo tra il 12 e il 18 aprile, ossia prima dell’entrata in vigore del decreto entrato in vigore il 26 aprile.
Continua a preoccupare il numero di Regioni e province autonome con un tasso di occupazione della terapia intensiva o delle aree mediche sopra la soglia critica. Notevole l’abbassamento, si è passati dalle 12 della settimana precedente alle 8 dell’ultimo monitoraggio ma questo resta un numero ancora troppo alto.
È al 30% il tasso di occupazione delle terapie intensive, in altre parole la soglia minima per far scattare la criticità. Notizie migliori per l’occupazione nelle aree mediche in quanto la percentuale scende sotto il valore critico, dal 40% al 32%.
“Se la zona gialla viene intesa come movida irresponsabile in due settimane non diventeremo zona arancione, – ha affermato De Luca nel corso della consueta diretta facebook del venerdì – ma zona rossa. Quello che succederà dipenderà per il 50% dai nostri comportamenti e poi dall’altro 50% dalla campagna di vaccinazione. Se ci manteniamo responsabili avremo una estate di liberazione”.
La Campania si salva per un pelo e resterà in fascia gialla almeno per un’altra settimana. Il valore di Rt nell’ultima settimana presa in esame è maggiore di 1: è classificato a 1,08 (Cl1,05-1,11). La valutazione del rischio resta ancora bassa e questo ha scongiurato il pericolo di una nuova chiusura, almeno per un’altra settimana.
A destare particolare preoccupazione è il fatto che in Campania, seppure si registri una trasmissibilità sostenuta e diffusa, l’epidemia è ancora gestibile nel breve o medio periodo. Una situazione che potrebbe portare al sovraccarico dei servizi sanitari quale diretta conseguenza dell’incremento dei nuovi casi. Nella settimana tra il 19 e il 25 aprile si sono registrati 11693 positivi. La valutazione della probabilità e dell’impatto resta però bassa, così come la classificazione del rischio. E ancora non ci sono allerte per i servizi sanitari. Un quadro che ha evitato il passaggio nella fascia con maggiori restrizioni rispetto alla attuale.