Tra i nomi delle 26 persone arrestate in data odierna, lunedì 19 aprile, perchè ritenute contigue ai clan attivi nel comune vesuviano di Poggiomarino, spicca quello di Alfonso Manzella in arte “zuccherino”, cantante neomelodico e figliastro del boss Rosario Giugliano.
Classe 1986, “Zuccherino” si serviva di versi e musica per reclutare affiliati e lanciava invettive verso Forze dell’Ordine e Magistratura.
Il neomelodico ricopriva un ruolo tutt’altro che marginale, all’interno del clan capeggiato dal patrigno e del quale anche la madre Teresa Caputo era parte integrante. Promotore ed organizzatore dell’associazione, “Zuccherino” viene identificato anche come un sovrintendente alle attività illecite nel campo delle estorsioni e del commercio di stupefacente.
Un ruolo sottolineato anche dal provvedimento che lo ha raggiunto poche settimane fa e che lo vede accusato di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso per un episodio risalente al 25 maggio scorso e avvenuto ad Angri. Nel mirino di Manzella e di un suo complice finì Domenico Chiavazzo, imprenditore di Angri, raggiunto da tre colpi di pistola, ma che riuscì a salvarsi la vita compiendo una manovra repentina. La sua auto fu affiancata da uno scooter a bordo del quale viaggiavano i due sicari che aprirono il fuoco ferendolo ad un braccio. Chiavazzo riuscì a speronare lo scooter, facendolo tramortire al suolo.
I carabinieri sono riusciti a risalire all’identità dei killer e ad arrestarli, oltre che a ricostruire dinamica e movente, nell’arco di pochi giorni. La ditta di pulizie di Chiavazzo, infatti, in passato aveva subito una richiesta estorsiva di 200mila euro.