Due lesene in marmo policromo del Settecento, parte dell’altare maggiore della Chiesa Santa Maria delle Grazie a Caponapoli, saranno consegnate il 13 aprile 2021 alle 10:30 all’interno del Seminario arcivescovile di Capodimonte dal Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli, Maggiore Giampaolo Brasili, al Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Napoli, dott. Adolfo Russo.
Le indagini sono state avviate in seguito a mirati accertamenti eseguiti dalla Sezione Elaborazione Dati del Comando Tutela del Patrimonio Culturale, che ha individuato le due lesene in vendita presso una nota casa d’aste genovese. Le successive attività investigative, eseguite dal Nucleo dei carabinieri di Napoli e coordinate dalla Procura della Repubblica di Genova, hanno permesso di identificare il possessore dei beni, un antiquario della capitale. Il sequestro delle opere e il successivo esame tecnico, effettuato dal funzionario della competente Soprintendenza ABAP per il comune partenopeo, ha confermato che le due lesene erano effettivamente quelle asportate dal citato altare maggiore nel 1991.
Di fondamentale importanza per l’individuazione delle preziose parti di altare è risultata la comparazione delle immagini con quelle contenute nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo, gestito dal Comando TPC, che ha consentito di identificare l’opera in quelle trafugate dalla Chiesa Santa Maria delle Grazie a Caponapoli.
La restituzione odierna avvalora l’importanza della collaborazione fra i Carabinieri, i responsabili degli Uffici Diocesani e i funzionari delle Soprintendenze, sviluppata anche attraverso la divulgazione della pubblicazione “Linee Guida per la Tutela dei Beni Culturali Ecclesiastici”, realizzata nel 2014 nell’ambito della collaborazione tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (oggi Ministero della Cultura), l’Arma dei Carabinieri e la Conferenza Episcopale Italiana, che concilia le esigenze di protezione dei beni ecclesiastici, colpiti spesso da azioni criminose, e quelle devozionali.