La seconda Pasqua in lockdown per gli italiani è ormai alle porte e così come stabilito dall’ultimo decreto firmato da Draghi, da sabato 3 a lunedì 5 aprile, tutta la nazione sarà in zona rossa, così come è successo a Natale e per vigilare sul rispetto delle regole il Viminale metterà in campo 70mila uomini delle forze dell’ordine.
Permane il coprifuoco già in vigore tra le 22 e le 5, salvo motivi di lavoro, di salute o urgenze, da giustificare con l’autocertificazione.
Al vaglio del governo l’ipotesi di aperture graduali basate su un meccanismo che potrebbe consentire un margine per le aperture intorno al 20 aprile per le Regioni che abbiano dati di contagi particolarmente bassi.
La linea del premier non cambia: guardare i numeri, che devono essere i più puntuali possibili, per poter prendere decisioni su dati sempre aggiornati. Il timore è che con numeri fuori controllo si comprometta la campagna vaccinale che deve prendere a viaggiare a ritmo sostenuto per raggiungere gli obiettivi prefissati. Draghi tuttavia è pronto a modificare il nuovo decreto anche in corsa se la situazione lo consentirà.
Il nuovo decreto rinnoverà di fatto tutte le misure attualmente in vigore e confermerà il sistema delle fasce ma per l’intero mese di aprile non ci saranno regioni in giallo. Per bar e ristoranti varranno, quindi, le regole imposte dalla fascia arancione e rossa: vietato consumare cibi e bevande all’interno dei locali e nelle loro adiacenze. Consentita solo la vendita con asporto di cibi e bevande dalle 5 alle 22 (fino alle 18 per bar senza cucina). Se la situazione migliorasse, però, bar e ristoranti potrebbero riprendere ad accogliere clienti almeno a pranzo.
La cancellazione della fascia gialla fino al 30 aprile ha fatto saltare a data da destinarsi la riapertura di cinema e teatri che era stata prevista per il 27 marzo. L’ipotesi è riaprire le sale nelle zone con minori contagi. Gli spettacoli sarebbero svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi.
Ancora lontana, invece, la possibilità di andare in palestra o in piscina. Restano vietati gli sport di contatto e di squadra ed è consentita solo l’attività motoria individuale all’aperto come la camminata, la bici e la corsa. Se la situazione dovesse migliorare si potrebbe pensare a lezioni individuali o su prenotazioni.
Infine, la scuola dopo Pasqua tornerà in presenza fino alla prima media nelle zone rosse, mentre in quelle arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori. Il dibattito sul ritorno in classe per tutti è ancora aperto.