Le misure del nuovo decreto Covid sono state anticipate in parte dal presidente Draghi.
Cosa cambierà dopo Pasqua?
Il provvedimento sarà di fatto una proroga delle attuali restrizioni in vigore fino al 6 aprile e potrà introdurre giusto qualche modifica.
Niente spostamenti tra regioni e stop alla zona gialla fino al 30 aprile. Per l’intero mese di aprile le regioni saranno quindi divise solo in zone rosse e arancioni con ristoranti e bar aperti solo per delivery e asporto, e possibilità di spostarsi solo all’interno del proprio Comune, salvo che per comprovati motivi lavorativi, di urgenza o necessità.
La novità più importante riguarda la scuola: dopo Pasqua riaprono le scuole dal nido alla prima media anche in zona rossa. Ripartiranno anche i concorsi pubblici.
Il nuovo decreto Covid, che dovrebbe essere un Decreto-Legge e non un Dpcm, verrà firmato nei prossimi giorni ed entrerà in vigore mercoledì 7 aprile. Le misure al suo interno resteranno valide fino al 30 aprile.
Ecco cosa cambia.
Niente zone gialle fino al 30 aprile: la suddivisione dell’Italia in fasce di rischio contemplerà solo zone rosse e arancioni.
Ancora limitati gli spostamenti per tutto il mese di aprile. Chi è in zona rossa può uscire di casa solo per comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche fuori Comune e fuori Regione. Per giustificare gli spostamenti bisogna esibire l’autocertificazione.
In zona arancione si può uscire nel proprio Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, anche verso altre abitazioni private abitate.
Gli spostamenti verso altri Comuni (e quindi anche quelli verso altre Regioni/Province autonome) sono consentiti soltanto per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. È consentito il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori regione, ma solo in compagnia del proprio nucleo familiare.
Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti in zona arancione, sono permesse una sola volta al giorno, verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione.
A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.
Al vaglio la possibilità di riaprire saloni di parrucchieri, barbieri e centri estetici in zona rossa dopo il 6 aprile, almeno nei giorni feriali.
Nessuna novità invece, almeno per il momento, per quanto riguarda palestre e piscine. Slittata anche la riapertura di cinema e teatri, inizialmente prevista dal 27 marzo. Chiusi anche i musei, la cui apertura era stata ammessa solo in zona gialla.
“Faremo un decreto ora ma sulla base dei dati disponibili oggi: vedremo come vanno, non escludo cambiamenti in corso”, ha detto Draghi, preludendo la possibilità che ci potrebbero essere allentamenti in corso d’opera in base ai numeri dell’emergenza che potrebbero cambiare di settimana in settimana.