La camorra torna a far sentire a suon di spari la sua temibile presenza a Ponticelli.
Un morto e un ferito: questo il bilancio del sabato di sangue andato in scena nel quartiere della periferia orientale di Napoli, poco dopo la mezzanotte.
Teatro dell’agguato, il Rione Incis: quartier generale del clan “XX”, sigla identificativa del cartello De Micco-De Martino, in lotta per il controllo del territorio da diversi mesi con gli altri clan del quartiere.
I sicari sono entrati in azione in via Esopo, dove sono stati repertati numerosi bossoli. Saranno le indagini in corso ad appurare se si è trattato di un conflitto a fuoco o di un agguato, anche se dai primi accertamenti, tutto lascia propendere che almeno due killer abbiano sparato più colpi indirizzando l’arma verso due bersagli ben precisi: Giulio Fiorentino, 29enne di Torre del Greco, Vincenzo Di Costanzo detto ‘o Gabibbo, 23enne del quartiere, entrambi pregiudicati.
Fiorentino è morto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale Villa Betania di Ponticelli per la gravità delle ferite riportate, mentre Di Costanzo – trasportato all’ospedale del Mare – ha rimediato delle ferite alle gambe e all’inguine, sottoposto ad intervento chirurgico durante la notte, le sue condizioni non desterebbero preoccupazioni.
Entrambi risulterebbero contigui al clan XX. In particolare, Fiorentino viene indicato come una delle reclute più fidate del ras del clan in cui convergono i superstiti dei “Bodo” e i fedelissimi della famiglia de Martino, capeggiati proprio dall’unico fratello del killer Antonio De Martino soprannominato “XX” ancora in libertà. Secondo quanto riferito da alcuni conoscenti del giovane deceduto la notte scorsa, il 29enne lavorava in una pescheria e al calar del sole indossava gli abiti “del cattivo”, supportando la causa dell’amico, ultimo erede del clan “XX”.
Vincenzo Di Costanzo, detto ‘o Gabibbo, è un ragazzo conosciuto e ben voluto a Ponticelli con un passato alle spalle noto a tutti. Un trascorso da garzone di macelleria al quale ha rinunciato all’incirca 6 anni fa per mettersi a spacciare con uno dei pusher più in vista del quartiere. Dopo aver scontato la sua pena in carcere, ‘o Gabibbo si sarebbe lasciato corteggiare da “XX”, diventando una recluta del clan.
O’ Gabibbo, 23 anni li ha compiuti lo scorso 11 novembre, nello stesso giorno in cui a Ponticelli si commemorano le vittime della Strage del Bar Sayonara, uno degli agguati più efferati della storia, in cui persero la vita ben quattro persone estranee alle dinamiche camorristiche. Una storia dalla quale, gli aspiranti eredi dei leader di ieri, si mostrano incapaci di imparare la lezione.
Entrambi i giovani esibiscono barbe foltissime, uno dei segni identificativi delle reclute del clan “XX”, utili a camuffare le tracce di quella acerba ed ingenua quella giovinezza che stride con lo status di “bad boys” che le reclute della camorra devono esibire per risultare credibili, acquisendo così quella tempra da duri, necessaria per riportare in gloria le quotazioni del cartello degli “XX”.
Potrebbe essere lo stesso Di Costanzo a fornire informazioni preziose circa le circostanze in cui è maturata quella feroce raffica di spari, non appena sarà in grado di rispondere alle domande degli agenti di polizia del locale commissariato, giunti sul luogo dell’agguato allertati da una telefonata.