Il ministro Speranza ha annunciato quanto anticipato dal governatore De Luca nel corso della consueta diretta facebook del venerdì: da lunedì 8 marzo la Campania passa in zona rossa.
Un cambio di colore inevitabile, considerando il numero crescente di contagi – all’incirca 2mila al giorno da una settimana – e che aleggiava nell’aria già da diversi giorni.
Campania in lockdown, quindi, nel rispetto delle nuove normative che lo scorso 2 marzo il presidente del Consiglio Mario Draghi ha introdotto firmando il nuovo dpcm in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, comprendendo anche il periodo delle festività di Pasqua.
Di seguito, tutte le disposizioni previste dall’ultimo Dpcm in zona rossa:
Sospese tutte le attività didattiche che si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Resta la possibilità di effettuare alcune attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per alunne e alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita e all’interno degli stessi Comuni, salvo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Il transito sui territori in zona rossa è consentito per raggiungere aree non soggette a restrizioni negli spostamenti o nei casi consentiti da necessità.
Chiusi i musei e gli altri istituti o luoghi di cultura ad eccezione delle biblioteche, i cui servizi sono offerti su prenotazione. Sono sospesi tutti gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, club e in altri locali o spazi anche all’aperto.
Chiuse tutte le attività commerciali, anche barbieri e parrucchieri, eccetto i negozi di generi alimentari e di prima necessità. L’accesso è limitato a un solo componente per famiglia. Aperti anche i mercati solo per la vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e vivaistici. Restano aperte edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie.
Sospesi i servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita, senza limiti di orario, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri ospiti. È sempre consentita la ristorazione e la vendita di bevande con consegna a domicilio e l’asporto fino alle ore 22, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.