Icona, mito, leggenda, amatissimo e stimatissimo da tante generazioni che hanno trascorso serate divertenti e spensierate, grazie alla sua musica: è morto Claudio Coccoluto, uno dei dj più acclamati d’Europa.
L’artista, originario di Gaeta, in provincia di Latina, si è spento all’età di 59 anni, alle 4.30 di stamattina, martedì 2 marzo, nella sua casa di Cassino, accanto alla moglie Paola e ai figli Gianmaria e Gaia. Da un anno combatteva contro una grave malattia.
Appena diffusa la notizia della sua morte, i social sono letteralmente esplosi: tantissimi i messaggi dei fans del dj che ricordano con nostalgia e commozione i momenti felici che Coccoluto ha regalato in circa 40 anni di carriera.
Una carriera iniziata da ragazzo nel negozio di elettrodomestici del padre a Gaeta, poi le prime performance su Radio Andromeda, l’emettente locale e da lì in altre radio pirata, e nelle discoteche, dove lo chiamano semplicemente C.O.C.C.O. o Cocodance. Da lì un’escalation che lo ha portato ad esibirsi in alcuni dei locali più noti al mondo della scena europea, a partire da Londra, e americana.
Coccoluto è stato il primo artista europeo ad esibirsi nel Sound Factory Bar di New York.
Una produzione mai scontata, sperimentando sonorità nuove della musica elettronica, che lui stesso definiva underground, per segnare uno stile tutto suo che miscelava i generi più disparati, dalla house di Chicago e Detroit fino ai ritmi latini, sempre con l’obiettivo di creare un feeling con il pubblico nei grandi party che lui guidava. Era ricercatissimo per i compleanni di personaggi noti, per serate organizzate da grandi aziende, ma anche per eventi musicali come gli Mtv Awards. Nel 2003 fu il primo dj italiano, nella giuria di qualità di Sanremo, dove poi tornerà per altre due volte per portare una voce diversa in un mondo apparentemente lontano dal suo. Ora sono in molti sui social a chiedere che il Festival, che partirà stasera, gli renda omaggio, ricordando anche il rapporto tra Fiorello e il dj, che suonò al suo compleanno, mentre la sorella dello showman Catena raccontò la sua storia le libro ‘Nati senza camicia’.
In carriera anche collaborazioni con riviste, come L’Espresso, per raccontare la vita notturna in Italia, apparizioni nel mondo del cinema e, soprattutto, della tv. Con la ‘Iena’ Andrea Pellizzari realizzò nel 2001 il programma ‘Ibiza’, sulla vita notturna nell’isola. Fu ospite del “Maurizio Costanzo Show”, di “Lucignolo” su Italia 1, di “Fa la cosa giusta” su La7 e di “Matrix” su Canale 5, spesso per parlare del tema degli stupefacenti. Con l’amico Pierluigi Diaco, si spinse anche nel mondo della scrittura come, ad esempio, con ‘Io, Dj’ del 2007.
Tante attività, a dimostrazione della poliedricità dell’artista, che nel cuore aveva prima di tutto la musica, la sua collezione di oltre 70 mila vinili, quei vinili che mixava nel suo show cult “C.O.C.C.O.”, in onda su radio Deejay dal 2003 al 2009. Dal ’90 in poi produsse anche album come ‘Do It Whitout Thinkin’, ‘Afromarslight’, ‘Mind Melody 3.0’, ‘Imusicselection5 – Vynil Heart’, una sequenza unica di effetti mixati a mano libera. Collaborò anche con Jovanotti e con i Subsonica per il fortunato album “Microchip Emozionale”. E saranno sicuramente molti oggi, alla notizia della sua scomparsa, ad aver voluto riascoltare la sua hit ‘Belo Horizonti’, per riassaporare per un attimo la magia e il divertimento che seppe dare a tutti nell’estate del ’97.