All’incirca 75.000 abitanti in una superficie che si estende per 9 chilometri: questo il biglietto da visita di Ponticelli, in quartiere più densamente popolato e geograficamente esteso della città di Napoli.
Un quartiere che sta vivendo uno dei momenti storici di maggiore difficoltà: ai noti e datati problemi, si aggiunge un’altra criticità che concorre ad inasprire gli animi e ad esasperare le vite dei ponticellesi.
Lo scorso 31 Dicembre, 5 medici di base sono andati in pensione lasciando 6.500 utenti senza copertura sanitaria.
In Campania ci sono circa 2.000 medici pronti ad entrare in servizio e che sono in attesa delle graduatorie di assegnazione ferme dal 2018.
Una situazione incandescente che vede i medici presenti sul territorio già saturi di pazienti e pertanto impossibilitati a tamponare l’emergenza maturata nel bel mezzo della pandemia.
Una situazione denunciata a gran voce dai cittadini che rivendicano il diritto alla salute e che chiedono la nomina di nuovi medici chiamati a colmare così il vuoto generato dal pensionamento dei loro colleghi.
Tra le personalità più attive e a caccia di risposte e risultati, spicca l’associazione “Uniti per vincere” nel quale converge un gruppo di abitanti del quartiere che negli ultimi anni si sono distinti proprio perché hanno saputo farsi promotori di lodevoli iniziative culturali, sociali e benefiche, ma che al contempo non si sono mai tirati indietro per far valere le proprie ragioni, così come accaduto quando il parcheggio di via Argine è stato temporaneamente adibito a deposito giudiziario dal comune di Napoli.
“Un lungo calvario, iniziato il 20 novembre – spiega Piera Migliaccio, vicepresidente dell’associazione “Uniti per vincere” – quando il mio medico di base mi ha comunicato che sarebbe andato in pensione il 30 dicembre.
In quel momento, la mia vita e quella dei miei cari era in preda ad una situazione sanitaria drammatica. Tutte le mie forze, il mio tempo e il mio impegno le ho spese per i miei cari che in quel momento avevano bisogno di cure. Quando la situazione è migliorata, prendendo informazioni per vedermi assegnare un altro medico, ho scoperto che non si trattava di un caso unico, ma erano ben 5 i medici prossimi alla pensione a Ponticelli.
E’ così che siamo venuti a conoscenza di un’amara verità: non c’erano medici pronti a sostituire quelli che andavano in pensione.”
Prende così il via un valzer incessante di pec, inoltrate a tutte le autorità competenti, a partire dal 15 dicembre scorso e principalmente indirizzate al direttore general del distretto 52 dell’Asl Napoli 1.
“Non abbiamo mai avuto risposta – prosegue Piera Migliaccio – sono stati pubblicati vari post sui social, abbiamo cercato di smuovere le acque coinvolgendo i media, ma non siamo riusciti a sortire nessun risultato. Lo scorso 26 gennaio abbiamo fatto un esposto al commissariato di polizia di stato di Ponticelli per la grave situazione che si era creata, avevamo anche deciso di organizzare una manifestazione, ma non è stato possibile per il momento storico che stiamo vivendo.
Nel frattempo, abbiamo avuto un incontro con la segreteria di Valeria Ciarambino che ci ha assicurato che già stavano lavorando per risolvere il problema, annunciando che a breve sarebbero stati nominati due medici a Ponticelli. Così è stato, ma sono stati ubicati in sedi più dislocate, lontane dal centro cittadino e difficili da raggiungere per impossibilitate a spostarsi facilmente. Basta pensare al disagio che si va ad arrecare ad anziani, disabili o persone non automunite.”
Il quartiere, d’altro canto, non vanta di certo un’invidiabile copertura da parte dei mezzi di trasporto pubblico. Anzi, molte zone, soprattutto quelle più periferiche ed isolate, risultano difficilmente raggiungibili con i mezzi pubblici.
“La segreteria della Ciarambino ci ha assicurato che avrebbe contattato il Direttore generale del distretto 52, ma allo stato attuale neanche loro sono riusciti a rintracciarlo. – racconta ancora la vicepresidente dell’associazione di quartiere – Al momento, dunque, sono stati nominati due medici nominati, e ci giunge notizia della nomina di altri 3 camici bianchi, ma non sappiamo chi sono e dove verranno collocati.
Non abbiamo notizie certe.
A questi 5 medici, inoltre, si aggiungono 2 medici che andranno in pensione a febbraio: sale così a 7 il numero dei medici da rimpiazzare.
Inoltre, un gruppo di cittadini del Rione Incis ci ha segnalato che anche in quella sede ci sono tre medici di base che addirittura dalla sera alla mattina non ha aperto più lo studio, senza nemmeno avvisare i pazienti, seppure uno sia stato già rimpiazzato. Sale quindi a 9 il numero di medici di base da nominare a Ponticelli.
Per capire la gravità della situazione, basta pensare che nel solo rione Incis su ben 4.500 abitanti, allo stato attuale, si registra la presenza di 3mila utenti senza medico di base.
Il nostro impegno prosegue, – conclude Piera Migliaccio – seppure temo che il percorso per raggiungere il risultato auspicato sia ancora molto lungo.”