Nonostante i vaccini anti-covid, l’immunità di gregge non sarà raggiunta nel 2021: la previsione dell’Oms è emersa nel corso del consueto briefing sulla pandemia. Ci vorrà ancora del tempo, dunque, prima che la campagna vaccinale possa sortire gli effetti sperati.
Il capo delle emergenze dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Mike Ryan, nel corso di una conferenza stampa sul nuovo coronavirus a Ginevra, ha avvertito che il secondo anno della pandemia potrebbe essere più difficile del 2020, almeno nei primi mesi.
L’Oms sollecita il mantenimento del distanziamento sociale e l’utilizzo delle mascherine.
A destare ulteriori preoccupazioni, le dichiarazioni di alcuni scienziati, preoccupati che le nuove mutazioni virali – che possono rivelarsi più contagiose come nel caso della variante inglese – possano causare un’altra violenta ondata di Covid-19.
Secondo gli esperti dell’OMS, date le dinamiche di trasmissione e altri problemi riscontrati finora, il 2021 sembra un anno più difficile, specialmente nell’emisfero settentrionale.
Almeno due varianti del virus, identificate in Gran Bretagna e Sud Africa, si sono dimostrate più facilmente trasmissibili, se non più pericolose, e hanno destato preoccupazione nei Paesi europei.
Molto dure, poi, le recenti parole dell’OMS nei confronti delle politiche ineguali sui vaccini Covid: Tedros Adhanom Ghebreyesus, capo dell’Organizzazione, ha parlato di un fallimento morale catastrofico. Il prezzo di questo fallimento sarà pagato nei Paesi più poveri del mondo. La distribuzione iniqua del vaccino anti-Covid, dice, non fa altro che prolungare la pandemia, le restrizioni necessarie per contenerla e le sofferenze umane ed economiche. Tedros ha chiesto ancora una volta un pieno impegno nel programma globale di condivisione dei vaccini Covax.
Finora, più di 180 Paesi hanno aderito all’iniziativa, che è supportata dall’OMS e da alcuni gruppi internazionali a difesa dei vaccini. Il suo scopo è unire le nazioni in un blocco in modo che abbiano più potere di negoziare con le compagnie farmaceutiche. In questo modo 92 Paesi, tutti a reddito medio o basso, potranno ricevere i vaccini per proteggere la loro popolazione attingendo a un fondo sponsorizzato dai donatori.
Ha superato quota 90 milioni il numero dei casi di contagio da Covid-19 registrati ufficialmente nel mondo dall’inizio della pandemia, di cui 49,9 milioni guariti. Lo rende noto l’università americana Johns Hopkins, che riporta anche 1,93 milioni di decessi totali legati al nuovo coronavirus. Il Paese più colpito al mondo in termini assoluti dal Covid-19 restano gli Stati Uniti, con 22,3 milioni di contagi e 373 mila decessi. Seguono l’India e il Brasile.