Procida Capitale Italiana della Cultura 2022. È ufficiale, la commissione tecnica “assolutamente impenetrabile e indipendente” voluta dal MiBACT e presieduta dal prof. Stefano Baia Curioni, docente di Storia Economica dell’Università Bocconi di Milano, ha scelto l’isola del Golfo di Napoli come porta bandiera nazionale di quello che lo stesso Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Dario Francescini, ha definito l’anno della Ripartenza e della Rinascita. Prima isola a candidarsi da quando è stata inaugurata l’iniziativa nel 2014, Procida ha saputo sbaragliare la concorrenza di Ancona, Bari, Cerveteri (Roma), L’Aquila, Pieve di Soligo (Treviso), Taranto, Trapani, Verbania, Volterra grazie alla forza progettuale di un dossier – curato da Agostino Riitano, già Direttore del comitato promotore di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 – partecipato dal basso che nelle sue linee guida di sostegno pubblico-privato e inclusività può rappresentare un elemento di discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili, con un’impronta poetica.
Cultura al centro della propria idea di sviluppo e di apertura verso l’altro, testimoniata dallo slogan «La cultura non isola» che tra gli innumerevoli fiori all’occhiello – 44 progetti culturali, 330 giorni di eventi 240 artisti coinvolti e 8 spazi culturali rigenerati – che ne prevede uno, in particolare, a misura dei cittadini più giovani, come gli oltre mille bambini e ragazzi coinvolti negli ultimi anni nel progetto «Il mondo salvato dai ragazzini», percorso culturale, formativo e sociale di Reading Literacy ideato e curato dall’Associazione Culturale Kolibrì Napoli per l’Amministrazione comunale di Procida (in collaborazione, tra gli altri, con la storica rivista Andersen–Il mondo dell’infanzia e Agita Teatro, ente nazionale di formazione riconosciuto dal MIUR). «È una bellissima vittoria collettiva, che premia la progettualità visionaria in un sistema di coesione comunitaria, ma soprattutto riscatta la cultura dei “piccoli”, in senso metaforico e reale: è il morantiano mondo salvato dai ragazzini, ma anche dalla bellezza dei sognatori, dei poeti, degli artisti, degli educatori» commenta all’indomani della proclamazione Donatella Trotta, Presidente dell’Associazione Kolibrì.
Il progetto di ispirazione morantiana, che evoca l’omonimo manifesto poetico-profetico (e politico) scritto da Elsa Morante nel ’68, rappresenta, infatti, un progetto innovativo di educazione precoce alla lettura che, dal 2017, coinvolge l’intera comunità educante dell’isola di Procida – hortus conclusus naturale e luogo d’elezione della scrittrice – in un processo di trasformazione dal basso che ha coinvolto per tre anni di seguito partner eccellenti come la Regione Campania, la Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia, la Fondazione Premio Napoli e l’Università Suor Orsola Benincasa, accanto all’intera comunità dell’Isola flegrea – l’Assessorato alla Cultura del Comune, Marina di Procida Spa, gli istituti scolastici IC.1°CD.Capraro e II.SS.Caracciolo-da Procida, l’Associazione culturale Isola di Graziella, la Biblioteca Comunale “Don Michele Ambrosino”, le due librerie dell’Isola, Graziella e Nutrimenti e gemellaggi simbolici con altre realtà italiane – e che nel 2018/2019 si è estesa alla terraferma coinvolgendo un’ampia rete di Napoli e provincia, abbracciando centro e periferia. «Pur nella ristrettezza dei finanziamenti pubblici abbiamo sempre creduto nel valore di progetti come questo, rivolto ai ragazzi e a stimolare la loro partecipazione attiva – sottolinea il Sindaco Dino Ambrosino – Il lavoro continuativo di sensibilizzazione rivolto alla comunità educante che questo progetto porta avanti è molto importante, ed ha rappresentato un originale elemento di novità tra gli altri, contribuendo al successo per la prima volta di un piccolo borgo».
«Questa vittoria rappresenta il coronamento di un sogno che parte da lontano, in cui la cultura occupa un ruolo centrale all’interno del processo di rinnovamento e crescita culturale e un’inversione di tendenza in tema di investimenti per i centri piccoli – commenta Nico Granito, ex Assessore alla Cultura –. Il Mondo salvato dai ragazzini rappresenta la sfida più lungimirante, in cui i giovanissimi sono il presupposto per creare durature condizioni di sviluppo sostenibile. Gli eventi sono effimeri, mentre la cura di una nuova sensibilità nei più piccoli è uno dei mattoni su cui poter costruire la “capitale della cultura” sempre, non solo per un anno». Gli fa eco il neo Assessore alla Cultura, Michele Assante del Leccese: «Tutto quello che abbiamo fatto e facciamo è per le generazioni future. Crediamo nei nostri ragazzi e questo progetto ne è la prova tangibile» sottolinea. Un progetto incentrato sulla disseminazione di buone pratiche legate a quella che Gianni Rodari definiva «la civiltà dell’infanzia» e un cammino di avvicinamento alla filiera del libro specializzato per ragazzi – unico ramo editoriale che in Italia fa registrare un costante segno positivo nelle vendite – articolato su tre momenti fondamentali: formazione dei formatori, ossia dei docenti dalla materna alle Superiori, che ricevono crediti formativi riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione; incontri ravvicinati d’autore: seminari con gli scrittori per ragazzi afferenti ad una quaterna scelta anno per anno; e attività di laboratorio con i ragazzi delle scuole, con operatori ed educatori specializzati, tutor di rielaborazione creat(t)ive della pagina scritta attraverso tutti i linguaggi della creatività. Un’esperienza a cui ha partecipato in questi anni, la Vicepreside dell’IC.Capraro Pina Cucurullo: «penso che Procida capitale italiana della cultura 2022 sia il frutto di un’idea condivisa già sperimentata in alcune forme di lavoro, che costituisce la visione moderna dell’isola da realizzare con la partecipazione e la consapevolezza dei cittadini».
L’edizione 2020/21, nel suo percorso formativo realizzato grazie al finanziamento del CEPELL – Centro per la Lettura e i Libro del MiBACT, ha saputo fino ad ora cogliere con successo la sfida della trasposizione a distanza, su piattaforma ZOOM, di attività che in origine si svolgevano tutte in sperimentando costantemente nuove modalità di coinvolgimento, confronto e formazione per una “socializzazione a distanza” che vede ancora come partner eccellente, in questa fase, l’Università Suor Orsola Benincasa con la prof.ssa Paola Villani in veste di formatrice e, tra gli allievi, oltre 60 studenti dei Corsi di Studio in Scienze della Formazione e Beni Culturali, in un fitto calendario di incontri d’autore, Focus Group con Feed Back partecipati, webinar e laboratori nelle scuole intitolato, non a caso: «Educ/azione alla libertà: il mondo salvato dai ragazzini (e dai libri)».