Nonostante le sfide del contesto internazionale, l’agroalimentare italiano, e del sud, non solo tiene ma continua a crescere, grazie soprattutto all’export. A rivelarlo è una ricerca di Istat Coeweb elaborata per TuttoFood, la rassegna internazionale del settore in programma il prossimo anno a Milano. A confermare l’atteggiamento positivo degli esperti nei confronti dell’agroalimentare anche l’opinione di EGOInternational, azienda impegnata in prima linea nell’internazionalizzazione delle PMI italiane, con dati che mostrano una crescita delle nostre vendite all’estero: nei primi sei mesi dell’anno l’export italiano è stato pari a oltre 22 miliardi di euro, in crescita del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In base alle recensioni, in particolare da sottolineare il boom di export di prodotti da forno con 2,3 miliardi di euro di valore e una crescita del 15,6%. Ma soprattutto tra i prodotti a vincere la corsa all’export è la regina della cucina italiana: la pasta che nei primi 8 mesi dell’anno ha fatto registrare un +3% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Seguono frutta e ortaggi che hanno registrato un incremento del 6%. Le recensioni riportate dagli esperti del settore erano già state positive per tutto l’anno passato e agli inizi di quest’anno, ma si può affermare che sono andate al di là dei risultati sperati, considerando le difficoltà del contesto nazionale e internazionale. Tra i mercati esteri di riferimento si segnalano in maggior crescita il Giappone con +16,9%, la Cina, +13,7% e l’Oceania a +8% – un trend, quello dei mercati extra-europei, evidenziato anche da EGO International. Ma anche all’interno dell’Unione Europea l’export continua a dare ottimi risultati, sfiorando i 12,5 miliardi di euro, mentre quello verso il resto del mondo vale 9,6 miliardi.
Le Regioni italiane con l’export più fiorente
Ma quali sono i territori italiani che hanno contribuito di più all’export?
Le opinioni mostrano che, tra i territori italiani che hanno contributo di più all’export, in testa c’è l’Emilia-Romagna. Mostra però una buona tenuta il Mezzogiorno che limita il calo di export sui mercati esteri al 5,7%. In base alle recensioni spiccano in particolare Campania e Sicilia che chiudono il trimestre in positivo. Sembra infatti premiante il “brand” Napoli e la specializzazione agro-alimentare del territorio. Inoltre la Campania risulta in testa, insieme alla Lombardia, per quanto riguarda il maggior numero di PMI a vendere online, soprattutto tramite Amazon.
Oggi esportare prodotti all’estero conviene ancora?
Secondo l’opinione di EGO International, la prospettiva dell’internazionalizzazione può essere vista come un’interessante opportunità dalle imprese più capaci, a prescindere dalla loro dimensione. Molte infatti sono le recensioni che la compagnia dedica all’export delle PMI nostrane che va visto come una concreta opportunità, in questa situazione di estrema incertezza, oggi più che mai. Sul suo blog, sempre EGOInternational evidenzia la grande varietà dell’export italiano, che coinvolge diversi settori, non soltanto l’agroalimentare: meccanica strumentale, la chimica, metalli, tessile e abbigliamento, prodotti in legno (mobili inclusi) e ovviamente il Food.
Le opinioni e i consigli di EGO International
Le recenti opinioni di EGO International fanno inoltre luce sui territori più interessanti per il Made in Italy: non più solo i mercati dell’UE, ma anche quelli extra-continentali, che, specialmente nell’ultimo semestre hanno giocato un ruolo importante. Stati Uniti e Cina, in particolare, non sono mai stati così commercialmente vicini. Forse a fare la differenza è anche la sempre maggiore ‘digitalizzazione’ delle attività, che riesce ad avvicinare al mondo della vendita all’estero anche le PMI. L’online permette infatti di aprire dei veri propri store internazionali e di vendere in tutto il mondo, senza alcun confine e avere anche un contatto diretto con l’utilizzatore finale. Un’opportunità nuova per molti imprenditori, che può avere un impatto positivo sull’economia del Sud e dello Stivale.