Provate a chiedere a qualche tifoso napoletano cosa voglia dire la Smorfia Napoletana e quali siano i suoi riflessi nella vita di tutti i giorni? Ebbene, probabilmente non vi risponderà in maniera tanto diversa rispetto a quanto ha fatto uno dei giornalisti e tifosi della squadra azzurra più conosciuti in tutta la penisola, ovvero Carlo Alvino.
Per il popolo napoletano, e non solo, la scaramanzia rappresenta qualcosa che va decisamente di pari passo con la vita di tutti i giorni. Stesso discorso per chi ama le scommesse serie A, che è solito affidarsi alla buona sorte nel tentativo di vincere delle cifre importanti che possano cambiare la propria quotidianità, ma anche il proprio futuro.
Un interessante articolo che è apparso sul blog sportivo L’insider, quindi, consente di scoprire il significato che è stato dato ai novanta numeri della Smorfia Napoletana non solo da Carlo Alvino, ma anche a Giuseppe Bruscolotti, uno che è sceso in campo tante volte con la maglia del Napoli negli anni Ottanta con la fascia di capitano al braccio.
Goliardia e divertimento
In fondo, i numeri della Smorfia Napoletana fanno così tanto parte della tradizione del popolo napoletano al punto tale da essere utilizzati nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, nel corso delle festività natalizie, uno dei giochi più diffusi e apprezzati è sicuramente quello della Tombola. Ebbene, se doveste prendere parte al gioco della Tombola in quel di Napoli, evitate di prendere la cartella con il numero 17, visto che a quest’ultimo viene associato un significato di disgrazia, così come di sventura.
In questi casi, però, come suggerisce proprio Carlo Alvino, potreste sempre giustificare con il fatto che il numero 17 è stato indossato anche da Marek Hamsik, uno di quei giocatori che hanno scritto pagine indelebili nella storia di questa squadra nel nuovo millennio. Il grande merito del giocatore ceco è stato anche quello di aver sdoganato il significato di un numero che veniva associato, in precedenza, sempre a un evento sventurato.
Il numero 10 e quel legame unico con El Pibe de Oro
Un legame che non passerà e tramonterà mai, perché Napoli e Diego Armando Maradona sono uniti per l’eternità. Una simbiosi che non ha eguali, per un popolo che ha apprezzato così tanto quel calciatore che ha portato in festa il San Paolo, raggiungendo il primo e unico scudetto nella storia della società partenopea, al punto tale da idolatrarlo quasi come se fosse una sorta di divinità.
Ebbene, anche Carlo Alvino, nonostante sembrasse decisamente scontato, non poteva esimersi dall’associare il numero 10 della Smorfia a Maradona: d’altra, dal 1987 in avanti, questa associazione è d’obbligo. E nonostante Diego non ci sia più, il numero 10, perlomeno nel capoluogo campano, sarà sempre e comunque associato alla sua figura e alle sue prodezze, in grado di far innamorare anche le tifoserie avversarie.
Infine, Carlo Alvino conclude la sua personalissima interpretazione della Smorfia Napoletana associando il numero 90 al difficile e complicato periodo storico che stiamo avversando. Se nella Smorfia Napoletana il numero 90 è associato alla paura, in questo caso è chiaro il riferimento a quel timore della pandemia e dei contagi che sta imperversando un po’ tra tutti noi oggigiorno. La speranza, però, è che un altro numero, ovvero il 25, possa corrispondere proprio al 25 dicembre, quindi alla festività del Santo Natale, come un numero che possa portare in dote un bel po’ di gioia e serenità in più, di cui c’è così tanto bisogno in questo periodo.