Tre giorni di lutto nazionale sono stati proclamati in Argentina: l’intero Paese sta rivolgendo un ultimo, commosso saluto a Diego Armando Maradona, morto all’età di 60 anni lo scorso 25 novembre.
Dopo la veglia funebre alla Casa Rosada presidenziale, il feretro è giunto al cimitero ed è stato trasferito sotto una tenda bianca rettangolare all’aperto per una breve cerimonia religiosa, officiata da un sacerdote che ha atteso per tutto il pomeriggio l’arrivo di una quarantina di persone fra famigliari e amici intimi. Una telecamera da lontano ha ripreso senza audio il momento di intimità, dopo una giornata segnata dalle lacrime, le grida ed i cori di decine di migliaia di persone che lo hanno salutato dentro e fuori della Casa Rosada presidenziale, in un un clima concitato. Si sono registrati anche diversi attimi di tensione.
La cerimonia si è conclusa con un lungo applauso. Maradona è stato seppellito accanto al padre Don Diego e alla madre Doña Tota. Le tv locali hanno seguito per tutta la giornata in diretta prima la camera ardente, con gli scontri che ne sono seguiti davanti alla Casa Rosada e che hanno costretto la polizia al lancio di fumogeni per disperdere la folla e poi il trasferimento del feretro al cimitero.
Una maglietta del Napoli con il numero 10 è stata depositata sul feretro di Diego Maradona esposto nella Casa Rosada presidenziale. La maglietta, consegnata dall’ambasciata d’Italia a Buenos Aires, è stata collocata sulla bara, vicino a quelle della nazionale argentina, del Boca Juniors e dell’Argentinos Juniors, da una delle figlie di Maradona.
Diego Armando Maraona è stato “lasciato solo per 12 ore” dai sanitari che si sarebbero dovuti occupare di lui. E’ l’accusa lanciata dall’avvocato e cognato del campione argentino Matias Morla che posta un duro comunicato su Twitter chiedendo un’indagine approfondita sulla vicenda. “L’ambulanza è arrivata in ritardo di mezz’ora, un’idiozia criminale”, attacca ancora il legale che conclude. “Diego è stato un buon figlio, il miglior giocatore del mondo e una persona onesta”.
Serata di emozioni intense al San Paolo dove gli azzurri sono scesi in campo per disputare la partita di Europa League. Y fuori dallo stadio i tifosi dedicavano a Maradona cori, striscioni e fumogeni spettacolari, i giocatori del Napoli e lo stesso allenatore Gattuso sono scesi in campo indossando la maglia numero 10 in onore di Diego. Ma non solo: riscaldamento accompagnato da “Live is life”, la canzone che accompagnava il campione argentino durante il riscaldamento al San Paolo e un minuto di silenzio prima dell’inizio della partita contro il Rijeka, a cui si sono aggiunti tributi personali come quello di Insigne.