La morte di Alfonso Durante, infermiere 75enne in pensione, tornato in corsia per dare il suo contributo nella battaglia contro il covid-19, ha fortemente commosso l’opinione pubblica. Malgrado il pensionamento, non ha saputo nè voluto sottrarsi al suo dovere, rispettando fino alla fine, la sua vocazione di infermiere.
La notizia della dipartita dell’infermiere-eroe originario di Napoli, ma residente a Marano, si è rapidamente diffusa. Tantissimi i messaggi di cordoglio apparsi sui social, da parte di colleghi dell’infermiere, ma anche di gente comune ed istituzioni che ne hanno sottolineato il coraggio e l’encomiabile attaccamento al lavoro.
Durante si recava tutti i giorni alle postazioni delle Misericordie nel comune di Grumo Nevano per assicurare insieme agli altri volontari l’aiuto indispensabile, anche per i cosiddetti “trasporti secondari”.
Non si tratta del trasporto infermi, che le Misericordie assicurano in convenzione con l’Asl Napoli 2 Nord in alcuni comuni dell’area metropolitana di Napoli, ma dell’accompagnamento presso strutture sanitarie di quei pazienti che sono impossibilitati a farlo da soli. Alfonso, dicono i suoi colleghi volontari, non aveva solo le competenze professionali per farlo, ma era anche e soprattutto un instancabile dispensatore di sorrisi, capace di rivolgere a tutti una parola di incoraggiamento per andare avanti.