Cresce l’attesa intorno al prossimo DPCM al vaglio del governo, in vista della festività natalizie. Gli italiani e soprattutto i commercianti e gli imprenditori sono con il fiato sospeso in attesa di conoscere le prossime decisioni che il governo intende adottare per contenere il contagio da covid-19.
Nonostante i primi di miglioramento, secondo alcune indiscrezioni, il governo starebbe lavorando con forza all’idea di dividere dicembre in due fasi. Prima un allentamento delle misure, con il Dpcm atteso il prossimo 3 dicembre, per permettere la ripresa dei consumi e consentire lo shopping natalizio. Un modo per ridurre anche l’importo dei “ristori” alla categorie colpite dalle chiusure. E poi a ridosso di Natale, probabilmente sabato 19 dicembre, una nuova stretta fino al 10 gennaio. Epifania compresa.
A rischio pranzi e cene: l’80% dei contagi avviene in famiglia, motivo per il quale ridurre al minimo indispensabile interazioni ed assembramenti, in questa fase, risulta fondamentale. Ragion per cui, la fase più delicata è quella che va dalla Vigilia di Natale all’Epifania.
Il governo è chiamato a prendere decisioni difficili e delicate che non sono state ancora discusse nel dettaglio, né approfondite e tantomeno ratificate, anche se tutto lascia presagire che l’orientamento sia quello di un Natale blindato con la cena della Vigilia riservata ai parenti più stretti, probabilmente ai soli conviventi, così come sarà per il pranzo di Natale, Santo Stefano, la festa della Befana.
Nei prossimi giorni si studieranno le modalità: ad esempio c’è da stabilire se i Dpcm saranno 2 o uno solo, quindi quello del 3 dicembre. Uno dei pochi dati certi è che resterà in vigore la divisione in tre fasce, considerando che a ridosso del Natale probabilmente quasi tutta Italia sarà “gialla”, l’ipotesi che sta prendendo corpo è di inserire tra le regole della fascia gialla il divieto di uscire dal proprio Comune di residenza durante le Feste e di confermare il coprifuoco alle 22.
Per quanto riguarda negozi, centri commerciali e ristoranti, allo stato attuale sarebbero ritenuti «meno pericolosi» delle riunioni in casa. Per questi settori dopo il 3 dicembre ci sarà un allentamento della stretta, con orari prolungati. E forse un coprifuoco addolcito, portato alle 23 se non alla mezzanotte fino al 19 o 23 dicembre.
Anche se si inizia a pensare a qualche allentamento, gli esperti invitano alla prudenza e a non abbassare la guardia. Per quanto l’Rt nazionale sia a 1,18 e sotto l’1 in Molise, Lazio, Liguria e Sardegna, non si è al punto di allentare.
«Si è aperto uno spiraglio ma bisogna non rifare gli stessi errori dell’estate», ha chiarito la cabina di regia. Tant’è che non ci saranno retrocessioni tra Regioni arancioni e rosse.