“Per quasi due mesi la Campania ha subito un attacco mediatico. Napoli e la Campania non possono essere considerati un’eccellenza. Mi spiace ma non è andata così”, ha esordito così il governatore della Campania Vincenzo De Luca in diretta facebook per fare il punto della situazione sull’emergenza covid, come avviene di consueto ogni venerdì da quando è scoppiata la pandemia.
“L’inserimento della Campania nella zona gialla ha generato qualche sorpresa. C’era chi si aspettava, quasi voleva, una collocazione diversa. Siamo spiacenti, ma non è andata così”, ha aggiunto De Luca. “Ricorderete il film di Totò e Peppino che vanno a Milano vestiti con le pellicce e il colbacco – ironizza – e quando Peppino diceva a Totò di non sentire tutto questo freddo, Totò rispondeva che a Milano non può fare caldo. È capitata la stessa cosa per la Campania: Napoli e la Campania non possono essere considerate come eccellenze, devono essere per forza il degrado e il disastro”.
Circa le disposizioni introdotte dall’ultimo Dpcm, il governatore campano ha apertamente palesato il suo dissenso: “Avrei preferito una linea unitaria di rigore per tutto il Paese, avrei preferito la chiusura di tutto per un mese. Il Governo ne ha scelta un’altra, che io credo non sia efficace. In questi mesi si sono confrontate in Italia due linee per affrontare il Covid. Una che puntava alla prevenzione, quella scelta dalla Campania, e una che puntava a misure parziali che seguivano il contagio”, ricorda De Luca, spiegando che un lockdown nazionale “ci avrebbe aiutato a frenare il contagio, anzichè avere un calvario di ordinanze, di decreti uno ogni 48 ore che ha finito per creare sconcerto ai cittadini, per non dare mai la percezione della gravità della situazione, per creare conflitti tra categorie economiche e per creare anche conflitti territoriali”. La linea del Governo “non risponde all’obiettivo di fare prevenzione ma interviene dopo che il contagio è già avvenuto. Noi abbiamo fatto coerentemente una scelta per salvarci e andremo avanti con questa linea”.
Il governatore campano ha poi sintetizzato in numeri la situazione della sua regione: “La Campania ha un tasso di occupazione di terapie intensive del 28% mentre per i deceduti la Campania conta 756 vittime. Abbiamo il tasso di mortalità più basso d’Italia tra le grandi regioni. Abbiamo come Regione Campania un venticinquesimo delle vittime della Lombardia e un sesto del Piemonte. “Qualcuno è rimasto deluso che siamo zona gialla, ma serve rigore.”
Questi i numeri dei contagi nelle varie città e comuni: Napoli 1046, Giugliano 116, Arzano 24, Portici 57, Casoria 29, Pozzuoli 49, Caserta 65, Aversa 109, Somma Vesuviana 50, San Giorgio a Cremano 45, Melito 35, Castellammare 48, Nola 57, Ercolano 48, Afragola 27, Torre del Greco 66, Salerno 56, Acerra 30, Marano 62, Marcianise 41, Ottaviano 50, Marigliano 28, Nocera Inferiore 29, San Giuseppe Vesuviano 47, Scafati 22.
“Giugliano è una delle situazioni più preoccupanti visto che è una delle città più grandi. – ha dichiarato De Luca – Chiedo ai sindaci di fare atti di responsabilità e di limitare la mobilità facendo sacrifici. Devono mettere in piedi atti di controlli ed essere rigorosi”.
De Luca ha nuovamente rinnovato l’appello rivolto ai sindaci affinchè chiudano lungomare e centro storico: “Invito i sindaci a predisporre da oggi la chiusura dei lungomare e di parte dei centri storici nei fine settimana. Non possiamo tollerare che ci siano, in questa situazione, migliaia di persone che vanno a passeggio come se niente fosse. Invito a predisporre attività di controllo e di sanzione per chi ancora oggi, gira senza mascherina”.