Malgrado gli oltre 4mila nuovi positivi al covid-19 registrati in Campania oggi, mercoledì 4 novembre, dopo l’ultimo vertice con il Cts, il ministero della Salute ha collocato la regione governata da De Luca nell’area gialla, quelle con le restrizioni più lievi previste per l’emergenza covid.
Una decisione a sorpresa, dunque, duramente criticata dal governatore campano. “Si assumerà il Governo la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate”, ha scritto il presidente della Campania in una nota. De Luca ha contestato in primis il coprifuoco dalle 22 alle 5: “Sembra francamente che sia una misura più che contro il Covid, contro il randagismo, visto che non interessa il 99 per cento dei cittadini”. Il governatore della Campania avrebbe voluto misure più rigide per le “decine di migliaia di persone che, nei fine settimana, nelle domeniche, si riversano in massa sui lungomari e nei centri storici, senza motivi di lavoro o di salute, e nell’assenza di ogni controllo. Avevamo chiesto al governo tre cose precise: misure immediate di ristoro o di detassazione; congedi parentali per le madri lavoratrici dipendenti, con retribuzione piena e bonus baby sitter per le lavoratrici autonome; misure omogenee e semplici su tutto il territorio nazionale, dato che il contagio è ormai diffuso in tutto il Paese. Queste richieste non sono state accolte”.
De Luca ha ammesso che nel Dpcm ci sono anche misure utili, ma il suo giudizio sulla gestione dell’epidemia da Covid continua a essere negativo: “E’ evidente la linea generale assunta dal governo: anziché scegliere in modo chiaro la linea della prevenzione del contagio, si sceglie di intervenire dopo che il contagio è esploso. È una linea poco responsabile e soprattutto poco efficace dal punto di vista dei risultati”, per De Luca sarebbero proprio questi provvedimenti a intermittenza a creare sconcerto e tensioni sociali.
Infine qualche parola sulla scuola. “Ci si domanda cosa sia cambiato rispetto ai due mesi passati, nel corso dei quali il ministro della Pubblica Istruzione ci ha ripetuto che mai e poi mai si sarebbe chiusa l’attività all’interno delle scuole”. De Luca ha spiegato che si sono perse settimane preziose, che avrebbero aiutato a frenare i contagi nella fascia 0-18 anni. “In più, si prevede per i bambini delle elementari l’obbligo di indossare in classe la mascherina. È francamente sconcertante”, ha concluso.
Dunque, poco o nulla cambia in Campania: consentiti i trasferimenti fuori dai confini della Regione, a condizione che la regione accanto sia nella stessa zona rischio moderato. Negozi, bar e ristoranti restano aperti con le consuete limitazioni, mentre i centri commerciali saranno chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno. Anche in Campania il coprifuoco scatterà alle 22 e non più alle 23, ma sono ammesse deroghe per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. La capienza dei mezzi pubblici sarà dimezzata al 50%, musei e mostre saranno chiusi, così come corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie.
Misure valide fino al 3 dicembre:
- Coprifuoco dalle 22 alle 5
- Trasporti pubblici, capienza al 50%
- Superiori e università in DAD
- Mascherina obbligatoria nelle elementari e medie
- Smart working ai livelli massimi
- Bar e ristoranti aperti dalle 5 alle 18
- Centri commerciali chiusi nei weekend
- Chiusi musei, mostre, bingo e casinò
- Stop concorsi tranne per personale sanità
- Nessuna novità per lo sport, con l’ok che permane agli allenamenti di calcetto
- Per le Messe e l’accesso ai luoghi di culto, restano validi i Protocolli già in essere
- Chiusi gli impianti sciistici