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Aver siglato l’ACN permette a FIMMG di governare nell’Accordo Integrativo Regionale, condizione indispensabile, per l’applicazione degli art 3 e 4 dell’ACN, le due maggiori preoccupazioni dei Medici di famiglia che hanno anche determinato una giustificata grossa agitazione degli iscritti: la prima è la paventata presunta obbligatorietà per i medici di medicina generale di fare i tamponi rapidi, la seconda è la sede della esecuzione dei test rapidi presso i propri studi.
« Nessuna delle due – assicurano Sparano e Calamaro – si verificherà nell’accordo integrativo regionale- Non è prevista l’obbligatorietà per i singoli medici ma il coinvolgimento della medicina generale, lasciando la possibilità ai singoli medici di non partecipare. Noi non permetteremo di esporre i medici di medicina generale al possibile contagio nei propri studi, il cui standard di requisiti minimi previsti nell’art 36 non prevedono attività diagnostiche di questo tipo. Prediligeremo luoghi esterni per garantire la sicurezza degli interventi». Per FIMMG i test rapidi andranno fatti in spazi o aree all’aperto comunali, sale private, centri sportivi, tendo e tensostrutture, anche in eventuali spazi distrettuali se idonei, lasciando la possibilità ai soli studi attrezzati con percorsi di sicurezza in ingresso e in uscita di potere ospitare tali attività.
«Va inoltre aggiunto – concludono Calamaro e Sparano – che gli accordi regionali prevedono anche il coinvolgimento di medici di Continuità Assistenziale, Emergenza Sanitaria, dirigenti territoriali, ed anche medici in formazione e delle USCA oltre che di personale specifico (infermieristico)».
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