Si è svolto nella mattinata odierna, domenica 1 novembre, il primo vertice tra il governo e gli enti locali per definire i prossimi passi nella lotta all’epidemia di Covid in Italia, in vista della brusca impennata di casi registrata negli ultimi giorni.
Secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, il nuovo Dpcm verrà approvato nell’arco delle prossime 48 ore su un doppio binario: misure nazionali e misure territoriali.
Un nuovo confronto è previsto per domani, lunedì 2 novembre.
Le Regioni e i Comuni hanno esternato la volontà di evitare lockdown — sia a livello nazionale, sia a livello locale e hanno presentato una serie di proposte.
Proprio per scongiurare il lockdown, il governo sta studiando misure alternative: nuove limitazioni ai negozi e probabile freno agli spostamenti tra regioni. Con lockdown locali di due o tre settimane nelle zone dove l’indice Rt è più alto. Occhi puntati sulle aree metropolitane di Milano, Napoli, Genova, Torino, su porzioni del Veneto e su alcune regioni meridionali, a cominciare dalla Campania.
Alcuni governatori hanno proposto una limitazione agli spostamenti delle persone che hanno più di 70 anni. Il governo è però deciso a lasciare cadere questa proposta.
Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, a nome dei sindaci italiani, ha chiesto la chiusura dei centri commerciali nei weekend — perché è in quei giorni che si concentra l’affluenza più alta — e chiusura degli sportelli scommesse nelle tabaccherie e nei bar — perché è lì che si sposta il flusso di chi trova chiuse le sale scommesse. I sindaci hanno anche chiesto che le chiusure siano pianificate in maniera chiara sulla base del rischio, così come era previsto nel documento del Comitato tecnico scientifico condiviso da Governo e Regioni: in questo modo — avrebbe spiegato Decaro — i cittadini sarebbero coinvolti in un percorso trasparente e rispetterebbero maggiormente le restrizioni: se l’indice Rt salisse, scatterebbero le limitazioni, se scendesse si allenterebbero. Anche il ministro delle Autonomie Francesco Boccia ha parlato, nella sua risposta, di questo «meccanismo automatico», e ha confermato la vicinanza del governo «per eventuali ulteriori restrizioni condivise a partire dalla mobilità regionale. Possiamo decidere di adottare ulteriori misure, ma ogni presidente di regione può intervenire in base alle esigenze e criticità del proprio territorio».
I governatori hanno comunque respinto l’idea di fare lockdown locali chiedendo al governo di prendere decisioni. Per questo hanno sollecitato il governo a prendere misure che tengano conto dell’Rt, l’indice di trasmissione del contagio, ma anche della tenuta delle strutture sanitarie.