Hanno trascorso la notte in fabbrica gli operai della Whirlpool di via Argine a Ponticelli.
Non hanno voluto abbandonare la fabbrica e hanno deciso di trascorrere le ultime ore lì, prima della chiusura dell’impianto, come deciso dalla multinazionale americana, che avverrà alla mezzanotte di stasera, al culmine di un lungo e combattuto braccio di ferro, durato più di un anno e che ha visto gli operai lottare senza sosta per difendere il posto di lavoro ed opporsi alla chiusura dello storico stabilimento sito a Napoli Est.
A partire dalla mezzanotte di stasera, non sarà più consentito entrare in fabbrica se non “ai fini del legittimo esercizio dei diritti sindacali derivanti dal Ccnl”, come scritto nella comunicazione dell’azienda.
Per riscaldarsi, gli operai hanno acceso un fuoco in un cesto difettoso di una lavatrice.
Nel corso della mattinata odierna, nella fabbrica avrà un’assemblea aperta alla città, che sarà trasmessa anche in diretta streaming.
“Abbiamo spento le luci perché la città è in lutto”. Lo ha detto il sindaco su Napoli, Luigi de Magistris, parlando in una piazza Municipio completamente al buio in segno di solidarietà ai lavoratori Whirlpool di via Argine.
Il sindaco di Napoli ha poi aggiunto che la chiusura non era ammissibile in line generale e ancor più in questo momento di pandemia. “È inammissibile non si possa portare a casa con successo una battaglia che è di tutta la città, che i lavoratori hanno portato avanti con grande dignità. Stiamo parlando – ha ricordato – di 400 dipendenti, 400 famiglie e 1000 dell’indotto.”