Non si placa l’emergenza coronavirus in Campania e da due giorni si registrano più di 3mila nuovi postivi. Il governatore Vincenzo De Luca, nel corso della consueta diretta facebook del venerdì, chiede al Governo «scelte coraggiose, misure di livello nazionale» perchè «si sta perdendo tempo». Il governatore campano ha annunciato che il dirigente dell’Asl Napoli 1 chiamerà gli anestesisti in pensione perchè «siamo in guerra e nessuno si può sottrarre».
Chiuse anche le scuole dell’infanzia a partire da lunedì 2 novembre e prolungamento della zona rossa ad Arzano, nel Napoletano, dove ad oggi sono circa mille i positivi.
L’ordinanza firmata dal De Luca proroga la sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole primaria e secondaria, fatta eccezione per lo svolgimento delle attività destinate agli alunni affetti da disturbi dello spettro autistico e/o diversamente abili, il cui svolgimento in presenza è consentito previa valutazione, da parte dell’Istituto scolastico, delle specifiche condizioni di contesto; è altresì confermata la sospensione delle attività didattiche e di verifica in presenza (esami di profitto e verifiche intercorso) nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno, ove già programmate in presenza dal competente Ateneo.
Oggi la Campania ha registrato 3.186 persone positive al Covid su 18650 tamponi, ha reso poi noto il governatore. «Ci sono condizioni di stress per ricoveri e posti letto negli ospedali non per le terapie intensive», ritiene De Luca. «A marzo la punta più alta di ricoveri è stata di 622 ricoveri ospedalieri, già oggi abbiamo 1300 ricoveri – ha spiegato – a marzo avevamo 4mila positivi oggi 40mila, molti moltissimi sintomatici ma voglio chiarire che gli asintomatici contagiano». «Per le intensive a marzo la punta massima di ricoveri è stata di 135 – ha aggiunto – già oggi abbiamo 164 ricoveri e il peggio deve ancora venire. Ci stiano preparando a triplicare i posti di degenza e di terapia intensiva».
«Il governo sta perdendo tempo prezioso. Ecco il mio rilievo al governo: ha accumulato un fortissimo ritardo nelle decisioni. E ha preso decisioni con la logica del mezzo/mezzo, che scontenta tutti e non risolve il problema. Una sottovalutazione della grave della situazione. Non si può ascoltare un ministro dell’istruzione che continua a dire a pappagallo “dobbiamo tenere aperte le scuole”. Ma come si fa a ripete frasi fatte. Oggi la situazione si è aggravata anche per i ritardi del governo», ha detto De Luca in diretta Facebook. De Luca parla di «fortissimi ritardi delle decisioni del governo». «C’è una sottovalutazione grave della pesantezza dell’epidemia oggi e quindi tempi di decisione incompatibili con la gravità dell’epidemia, sta perdendo tempo prezioso».
«Nessuno si permetta di immaginare misure mezze mezze, per il livello di gravità del contagio le uniche misure non solo serie ma efficaci sono misure di carattere nazionali», ha sottolineato il governatore in merito ad ipotesi di lockdown per Napoli e Milano. «Il resto è tempo perso – ha aggiunto – ci sono regioni nelle quali le percentuali sono enormemente superiori a Napoli. Nessuno dica oggi stupidaggini, le uniche misure sono di carattere nazionale, il resto sono cose intollerabili».
Intanto la zona rossa di Arzano, in provincia di Napoli, è stata prorogata fino al prossimo 4 novembre. Lo prevede sempre l’ordinanza di De Luca. Nel dispositivo viene ribadito il «divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutte le persone ivi residenti, di accesso nel territorio comunale». Viene, inoltre, confermata, la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità; delle attività commerciali, ivi comprese le attività di ristorazione (bar, ristoranti, pasticcerie, pub, e simili), salvo che in modalità di consegna a domicilio, fatta eccezione per soli i servizi alla persona ed attività connesse all’approvvigionamento di beni e servizi di prima necessità». Sospese nel Comune in provincia di Napoli le attività commerciali al dettaglio, «fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità».
Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Sono esclusi dai divieti i servizi bancari, assicurativi, finanziari, nonché le attività finalizzate ad assicurare la continuità della filiera produttiva e le attività delle libere professioni. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati. E’ fatto inoltre divieto di allontanamento dalle proprie abitazioni se non per esigenze di approvvigionamento di beni e servizi di prima necessità, come sopra individuati, per motivi di salute nonché per lo svolgimento delle attività – anche lavorative – non sospese, per il cui espletamento è consentito l’allontanamento dal territorio comunale, nei limiti strettamente necessari. È fatta salva la possibilità di transito in ingresso ed in uscita dal centro urbano per comprovati motivi di salute o di necessità urgenti ed indifferibili; è in ogni caso consentito il transito da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza, nonché degli esercenti le attività consentite e quelle strettamente strumentali alle stesse, limitatamente alle presenze che risultino strettamente indispensabili allo svolgimento di dette attività e a quelle di pulizia e sanificazione dei relativi locali e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale.