Una peculiarità di cui molti non sono a conoscenza è il fatto che i liquidi da vaporizzazione per sigaretta elettronica non hanno l’obbligo di riportare scritto in alcun loco la data di scadenza. Ciò è dovuto al fatto che, secondo le leggi attualmente vigenti nel nostro paese, spetta ai produttori stabilire se e come indicare su una confezione la data in cui il liquido perde le sue qualità.
Ciò non toglie però che sul mercato ci siano diversi produttori e venditori i cui mantengono altissimi gli standard riguardanti questo prodotto. Ragion per cui quando si parla di liquidi per sigaretta elettronica, come sceglierli e dove sceglierli diventa un passo essenziale, e le piattaforme online sono un ottimo punto da dove cominciare.
Quali sono le conseguenze nel vendere liquidi scaduti?
Ritornando a quanto accennato nell’introduzione, la normativa che vige in Italia riguardo le etichette di scadenza per dati liquidi riguarda esclusivamente i prodotti di tipo alimentare e di tipo medicale.
Ciò non significa però che non ci siano regole riguardo la preservazione e conservazione di questi prodotti. Se infatti un venditore non rispetterà la data di scadenza comunicata dal fornitore, quest’ultimo al controllo dei NAS (Nucleo antisofisticazioni dei Carabinieri) o della GF (Guarda di Finanza), andrà incontro a forti sanzioni.
Per questa ragione i produttori di questi liquidi non inseriscono alcuna data di scadenza sulle confezioni dei proprio liquidi da svapare, quanto piuttosto indicano direttamente la data in cui essi sono stati prodotti sul numero di lotto, così da poter permettere il tracciamento e la data in cui è stato creato dato liquido.
Quanto dura in media un liquido da svapo?
La durata dell’aroma e delle proprietà relative a un liquido sono collegati anche alla qualità del glicole propilenico e dalla percentuale di nicotina presente in un dato liquido, ma in linea di massima queste vengono conservate per un periodo che va dall’anno ai tre anni.
Vista la presenza al suo interno di glicole, componente di tipo batteriostatico e che quindi impedisce il proliferarsi di una flora batterica, l’unico reale rischio scaduto tot di tempo è che l’aroma perda il su sapore. Ciò è importante da comprendere, perché significa che non ci saranno conseguenze relative a un aumento di tossicità delle sostanze presenti nel liquido da vaporizzazione.
C’è da sottolineare che questo sarebbe un vero e proprio danno allo scopo principale che hanno questi liquidi, cioè la possibilità di rendere più piacevole la “svapata” grazie agli aromi che la e-cig è in grado di far provare e di emanare, aromi veramente difficili da elencare perché ce ne sono a bizzeffe: da quello fruttato al cremoso, dal fresco a quello persino tabaccoso per i “nostalgici” della sigaretta classica.
Permangono, però, dei dubbi riguardo gli effetti di questi liquidi sulla salute dell’uomo, a prescindere dalla data di scadenza.
Quanto è sicuro il liquido da svapo?
Se da una parte abbiamo la sigaretta classica, con la sua combustione e gli effetti oramai riconosciuti dall’intera comunità scientifica riguardo i suoi danni incredibili verso la salute del fumatore e di chi gli sta intorno (a causa del fumo passivo), si è arrivati a una sorta di impasse riguardo gli effetti della sigaretta elettronica e dei suoi liquidi.
Il punto è che, nonostante il fatto che gli studi attualmente disponibili ci dicano che non si notano danni immediati per la nostra salute nel momento in cui si “svapa”, resta il fatto che questo è un prodotto e un’attività recentissima. La prima e-cig è arrivata sul grossomodo di dieci anni fa, ragion per cui non c’è stata la possibilità di mettere in piedi studi sugli effetti di lunga durata che lo svapare può avere sull’uomo.
Detto ciò, se siete interessati all’acquisto di liquidi da vaporizzazione affidabili, vi rimandiamo alla piattaforma di vendita online messa su da Terpy.it, leader del settore.