«L’estensione alle aziende editoriali degli sgravi contributivi al Sud, prevista nella legge di conversione del decreto Agosto, rappresenta una boccata d’ossigeno per le imprese e un sostegno all’occupazione. È noto, infatti, che nel Mezzogiorno esiste un rischio più alto per la tenuta del mercato del lavoro. Numerosi giornalisti vivono nell’incertezza legata alle sorti delle loro aziende, messe ulteriormente in difficoltà dall’emergenza da Covid-19. Va per questo dato atto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al sottosegretario Andrea Martella, ai gruppi parlamentari e al senatore Alan Ferrari, presentatore dell’emendamento approvato, di aver raccolto l’appello della
Fnsi. Con lo stesso spirito costruttivo, il sindacato continuerà a interloquire con il governo per far sì che in sede di legge di stabilità e di Recovery Plan il settore dell’informazione possa ottenere misure di sostegno adeguate per affrontare le difficoltà e le sfide di una fase eccezionale e di profonde trasformazioni come quella che stiamo attraversando. Fondamentali, per la Fnsi, rimangono la salvaguardia dell’occupazione e la lotta al precariato, essenziali per difendere il pluralismo e la qualità dell’informazione e assicurare il diritto dei cittadini ad essere informati». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione Nazionale della stampa italiana.
Il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Raffaele Lorusso, infatti, aveva pubblicamente suggerito una proposta al Governo Conte in vista dell’approvazione e dell’esecuzione del Decreto Agosto. In quella circostanza, Lorusso aveva spiegato che «In un quadro generale di difficoltà per tutto il settore dell’editoria, l’informazione al Sud è in condizioni drammatiche che mettono a rischio la tenuta occupazionale e la sopravvivenza di numerose realtà piccole e grandi. Per questa ragione, è auspicabile che, in fase di conversione del decreto Agosto, governo e Parlamento trovino il modo, attraverso un emendamento ad hoc, per estendere gli sgravi contributivi anche alle aziende editoriali che operano o hanno sedi nelle regioni del Mezzogiorno».
Per Lorusso, «penalizzare le aziende e i giornalisti, escludendoli dall’applicazione da misure volte a salvaguardare l’occupazione al Sud, significa porre le basi per tagliare l’occupazione, ridurre gli spazi dell’informazione professionale e di qualità, impedire all’opinione pubblica di informarsi correttamente e quindi – conclude il segretario Fnsi – indebolire le istituzioni democratiche».