La raccolta delle olive, è un lavoro che avviene tra ottobre, novembre e dicembre; e nel caso in cui si tratti di oliveti di grandi estensioni, può protrarsi fino a gennaio. Una tradizione che ci accompagna da secoli.
Soprattutto in alcune regioni come Puglia, Toscana e Sardegna, si tratta di un vero “oro verde” che si rinnova. In Puglia le olive si raccolgono quando raggiungono le massime dimensioni; ovvero nel periodo di massima inflizione, che è l’ultima fase di maturazione. Solo allora aumenta la percentuale di acido oleico, e la polpa invece inizia a perdere di consistenza.
La raccolta delle olive in Puglia
Gli archeologi hanno trovato prove della spremitura, identificando l’olivo come uno dei primi alberi da frutto a essere addomesticato nel Mediterraneo. Come possiamo vedere su italiani.it, negli ultimi 6,000 anni, la spremitura ha fatto parte della nostra identità culturale; al punto che oggi molti turisti possono partecipare a quest’antica arte.
In Puglia, tutto il periodo della raccolta, rende la regione un incanto nel quale le campagne rivivono la tradizione. Rivive magicamente il mistero della campagna, attraverso il fascino della raccolta del frutto preziosissimo dell’oro verde. Dunque, l’oliveto evoca raro fascino; bellezza e incantevole pregio, al punto che molti desiderano partecipare alla raccolta e conoscere le tecniche di spremitura. Le tecniche per la raccolta delle olive, possono essere sia manuali, sia meccaniche; anche se queste ultime sono meno diffuse. Le olive appena raccolte s’immagazzinano in cassette con fori; in modo che il frutto sia sottoposto a costante aerazione.
La raccolta delle olive in Toscana
Successivamente si portano in ambienti aerati e freschi per due giorni; e poi si lavorano al frantoio. L’olio all’interno delle olive può essere estratto con la frangitura o gramolatura, spremitura e poi con la separazione. L’olio ottenuto deve essere conservato accuratamente; in modo che ne siano preservate le caratteristiche chimico-organolettiche.
La raccolta delle olive manuale prevede invece che i frutti siano staccati dai rami a mano o utilizzando dei pettini che fanno cadere le olive sulle reti stese sul terreno. Altri metodi di raccolta manuale prevedono che le fronde siano percosse con bastoni più o meno lunghi; in modo da provocare la caduta delle olive. Si tratta di un sistema ancora usato anche in Toscana; in cui ci sono tra i poderi più belli, che attraggono non solo turisti, ma anche tanti compratori stranieri. Tuttavia questa tecnica può danneggiare le piante.
Bolotana città dell’olio
Le olive possono anche essere raccolte in maniera spontanea; attendendo che cadano e successivamente radunate con dei rastrelli. Quest’ultima tecnica è però meno consigliata; in quanto i frutti per terra marciscono, contaminandosi facilmente. Nondimeno, l’autunno si conferma la stagione più bella anche nella Sardegna centrale; in special modo a Bolotana, riconosciuta come Città dell’olio. Con la sua storica collina terrazzata a oliveti; vanta produzioni d’eccellenza premiate a livello internazionale. A Bolotana c’è una cooperativa olearia di 700 soci tra produttori e privati.
Orto degli ulivi
Si tratta di una pianta monumentale di Magliano in Toscana; altra grande attrazione turistica legata al mondo dell’olivo. Ci troviamo in un oliveto adiacente alla chiesa romanica della SS. Annunziata; che in origine era un piccolo oratorio del 1300. L’albero è considerato tra i più vecchi d’Europa; databile intorno ai 3000-3500 anni. La maestosa pianta si collocherebbe storicamente di molto antecedente agli olivi dell’orto di Getsemani. La pianta ha una recinzione. Inoltre, nel 2007 il TCI l’ha annoverato fra gli alberi monumentali della Toscana; in virtù di una legge, che definisce alberi monumentali d’alto pregio artistico e storico. Alberi simili possono essere considerati rari esempi di maestosità e longevità storica, con un preciso riferimento a eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale o di tradizioni locali. È stato istituito anche un premio a nome dell’olivo della Strega per i migliori oli extra vergine della zona.