Seguitano ad aumentare i casi di contagi da Covid-19 e il Governo si prepara a correre ai ripari varando nuove misure.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza si è incontrato nella sede della Protezione Civile a Roma con i membri del Comitato Tecnico Scientifico per stabilire le nuove misure di contenimento all’epidemia da Covid-19.
“Il Servizio sanitario nazionale ha retto e oggi è chiamato ad una nuova prova che richiederà l’impegno di tutti noi”, ha sottolineato il ministro Speranza parlando ieri alla manifestazione organizzata dalla Cgil Sanità in Piazza del Popolo a Roma. Per questo sono “benvenuti i soldi del Recovery, benvenuti i soldi del Mes alla sanità, purchè ci aiutino a cambiare marcia”, evidenzia ribadendo che “l’obiettivo è evitare misure più drastiche”, e questo lo si può fare “solo alzando ulteriormente il livello di attenzione”.
Intanto le misure anti-covid allo studio del Governo puntano a limitare il più possibile le situazioni di rischio contagio senza arrivare però un nuovo lockdown.
Fonti del ministero della Salute spiegano all’agenzia Ansa che è un fake il documento che in queste ore circola dal titolo ‘Proposte di nuove misure urgenti contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale’.
La movida al centro della riunione: si è discusso anche dell’idea di chiudere i locali alle 24, orario che non avrebbe ripercussioni negative sui ristoranti.
Si fa largo anche l’ipotesi di anticipare il varo del Dpcm a lunedì sera, ma essendo i tempi molto stretti non si può escludere che la nuova stretta venga messa in campo, come da programma, nella serata di mercoledì.
I ministri coinvolti dalle nuove misure – che includeranno anche una rimodulazione dello smart working – sono al lavoro sulla messa a punto dei provvedimenti.
Tra le ipotesi, uno stop agli sport di contatto come il calcetto, limiti a raduni, riti e feste anche in casa, più smart working. Escluso, per ora, un nuovo lockdown.
Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha convocato per domani, lunedì 12 ottobre, la cabina di regia con le regioni e gli enti locali per fare il punto con governatori e rappresentanti dei territori sulle misure che entreranno nel nuovo Dpcm.
“Oggi non ci sono le condizioni per tornare al lockdown, c’è bisogno di prendere tutti coscienza e farci carico di un necessario incremento di responsabilità”. Ha dichiarato il Commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri, citando un dato: “il 31 marzo c’erano in terapia intensiva 4.023 pazienti, ieri 10 ottobre ce n’erano 390”. E’ “il segno – sottolinea – della risposta che il sistema ha dato rispetto all’epidemia e negarla vuol dire che si è poco informati”.
Il vaccino contro il coronavirus “quando arriva non lo sappiamo, abbiamo una decina di aziende internazionali nella fase 3, l’ultima prima della possibilità di distribuire su vasta scala i vaccini” spiega Arcuri.
“Spero come il ministro Di Maio che arrivi il prima possibile”. “Ieri abbiamo chiuso la gara per acquisire 5 milioni di test rapidi antigenici” aggiunge. Al bando hanno risposto 39 imprese. “Abbiamo oltre 100 milioni di test antigenici potenzialmente in posizione di essere acquisiti. Quindi rapidamente metteremo in campo questo strumento non solo nei porti e aeroporti ma ne metteremo un certo numero a disposizione dei medici di medicina generale”. “Ci servirà una settimana, dieci giorni e li acquisiremo”.