Sono ore di dolore e sconcerto per la comunità del comune messinese di Milazzo per la morte di Aurelio Visalli, il valoroso militare 40enne, padre di due bambini, annegato in mare per aver salvato con il suo coraggio la vita di due ragazzini di 15 e 13 anni che ieri, avventatamente, hanno deciso di fare un bagno, nonostante le condizioni del mare fossero severe e lo sconsigliassero vivamente.
Aurelio Visalli, 40 anni, secondo capo presso la Capitaneria di Porto Guardia costiera di Milazzo, nonostante le onde impetuose e il forte vento, durante la mattinata di sabato 26 settembre, non ha esitato a tuffarsi in mare per soccorrere i due ragazzini, ma non ha avuto la forza di tornare a riva.
Le ricerche sono proseguite per tutta la giornata di sabato. Stamane, con le prime luci dell’alba, i mezzi di vigili del fuoco, marina militare, guardia costiera e polizia hanno ripreso a pattugliare lo specchio d’acqua antistante la spiaggia di Ponente nella speranza di avvistare l’uomo, inghiottito dalle onde durante il salvataggio di uno dei due ragazzini che ieri si erano tuffati in mare nonostante la tempesta. Il corpo di Visalli è stato ritrovato intorno alle 8 di questa mattina, domenica 27 settembre, nel mare antistante la cosidetta «puntitta», dove si erano concentrate le ricerche.
Un testimone dei fatti ha raccontato: «L’ho visto mentre le onde lo portavano via». Elicotteri e motovedette, oltre ad operatori da terra, hanno monitorato il litorale a lungo, anche se le speranze di ritrovare in vita il 40enne erano sempre più esigue. La furia delle onde ha ostacolato il lavoro dei soccorritori, rendendo impossibile la navigazione.
Un lutto che ha colto impreparata la famiglia di Visalli, residente a Venetico. Il militare lascia la moglie e due figli in tenera età. La vicenda ha scosso l’intera cittadina di Milazzo, tanta che la gente ha atteso in spiaggia l’esito delle ricerche, purtroppo terminate col ritrovamento del corpo.
I candidati a sindaco avevano fermato le iniziative per la campagna elettorale, perché l’attenzione era tutta concentrata sulle sorti del 40enne.
In base alle ultime ricostruzioni, i due ragazzini, 15 e 13 anni, avrebbero raggiunto la spiaggia intorno alle 9 di ieri mattina con l’intenzione di fare il bagno. La «puntitta» è anche meta di «prove del coraggio» da parte di ragazzini, perché dagli scogli vicini alla baietta si possono fare spericolati tuffi. Sembra che i due adolescenti abbiano avuto subito delle difficoltà, ma che uno di loro sia riuscito a tornare a riva mentre l’altro è rimasto in balìa delle onde. A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che hanno notato la scena, chiamando immediatamente la guardia costiera. Sono quindi giunti tre operatori, tra cui Visalli, che hanno guidato il ragazzino ancora in acqua verso una boa lanciandogli un salvagente. Durante le operazioni il sottoufficiale sarebbe stato travolto da un’onda e portato via dalla forte corrente.
Secondo quanto riferito dai guardacoste, il sottufficiale sarebbe stato centrato in pieno da un’onda che gli avrebbe fatto perdere i sensi non riuscendo così a risalire sulla motovedetta. L’uomo che stamattina ha avvistato il cadavere racconta: «Ero a Tono con altre persone per dare una mano e abbiamo individuato dalla spiaggia il corpo in acqua, lo abbiamo riferito subito agli uomini della Guardia costiera che hanno poi recuperato purtroppo il cadavere del loro collega».
Commosso il ricordo dei colleghi: «Era una persona sempre disponibile e pronto a fronteggiare le problematiche lavorative quotidiane di tutti, sacrificandosi per gli altri. L’ultimo sacrificio lo ha fatto proprio ieri per aiutare quel ragazzo».
Tutta la città di Venetico si stringe accanto alla famiglia, solo qualche settimana fa i cittadini erano sconvolti per la triste vicenda di Viviana Parisi e del piccolo Gioele Mondello, scomparsi e poi trovati morti a Caronia, ora anche la perdita di Aurelio . E anche Milazzo piange il suo eroe: diverse persone sono ferme davanti alla capitaneria di porto, consolando i colleghi dell’uomo.