Il Governo Conte ha confermato la volontà di avviare, dal 1° dicembre 2020, il piano cashback.
Un provvedimento finalizzato ad incentivare la riduzione dell’uso del contante a favore di pagamenti con bancomat e carta di credito, così da limitare sensibilmente l’evasione fiscale e favorire i microconsumi.
Dopo il credito d’imposta del 30% sulle commissioni addebitate ai commercianti e professionisti per le transazioni fatte con carte e bancomat introdotte dal 1° luglio 2020, dopo l’innalzamento della soglia per i pagamenti contactless senza PIN (dagli attuali 25 euro si salirà a 50 euro, dal 1° gennaio 2021), dopo l’abbassamento della soglia dei pagamenti in contanti da 2.999,99 a 1.999,99 euro fino al 31 dicembre 2021, e dal 1° gennaio 2022 a 999,99 euro, e la lotteria degli scontrini dal 1° gennaio 2021, ecco che ora tocca al cashback.
Dal primo dicembre partirà il cashback, cioè il meccanismo dei rimborsi per chi paga con moneta elettronica. È quanto prevede il decreto agosto. Le coperture finanziarie per partire immediatamente sono risultate insufficienti. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri ha spiegato che per gli acquisti con strumenti elettronici, annunciato lo scorso anno con il nome di “bonus Befana” e rinviato causa emergenza, si partirà da dicembre. Dunque sarà anticipato rispetto a quanto stabilito nella riprogrammazione ma serviranno successivi provvedimenti attuativi.
Il cashback altro non è che una forma di rimborso per tutti coloro che utilizzeranno pagamenti elettronici. Chi effettuerà pagamenti elettronici con carte di credito, debito, bancomat e altre forme elettroniche potrà beneficiare di un credito del 10% su una spesa di almeno 3mila euro annui.
Nella strategia di contrasto all’evasione fiscale, l’esecutivo ha stanziato 1,75 miliardi di euro ed è stato Gualtieri a spiegare che si tratterà di «un meccanismo a punti, non di sconti, che consente di cumulare il vantaggio di un certo numero transazioni per avere indietro risorse che possono variare a seconda del numero di transazioni, potranno beneficiarne tutti i consumatori italiani e consentirà di avere questi rimborsi in tranche semestrali prima delle vacanze estive e poi dell’anno successivo».
Il meccanismo, dunque, partirà dal 1° dicembre 2020, consentendo di avere un rimborso in denaro per chi paga tramite carta o app anziché usare i contanti per l’acquisto di beni e servizi.
Stando a quanto è possibile apprendere ad oggi, sembra che il Governo sia intenzionato a porre delle limitazioni al bonus.
Non è ancora chiaro se si tratterà di un bonus cash o in altra forma. Sappiamo che le operazioni dovranno essere rendicontate attraverso PagoPa, la piattaforma della pubblica amministrazione, e che sarà comunque necessario passare dall’Agenzia delle Entrate.
Salvo smentite, non sarebbero ammessi al rimborso i pagamenti elettronici effettuati per acquisti online.
Come precisato dal Governo, i “punti” si avranno già a partire da questo dicembre, cioè nel mese delle spese natalizie. I rimborsi invece, come spiega il ministro, non arriveranno prima del prossimo anno in due momenti distinti, prima dell’estate e prima di fine anno. Ma a quanto potranno arrivare le eventuali restituzioni?
A deciderlo saranno, prossimamente, i provvedimenti attuativi che stabiliranno anche quali tipi di transazioni saranno incluse. Per adesso il miliardo e 750 milioni di euro messi da parte va ad aggiungersi nel 2022 ai 3 miliardi già previsti nell’ultima manovra.