Nottata concitata nel Rione De Gasperi di Ponticelli, teatro di un episodio singolare.
Una scorribanda composta da un nutrito gruppo di soggetti, alla guida di diversi scooter, avrebbe compiuto una “stesa” percorrendo la strada che lambisce l’isolato 2, il supermarket della droga dell’ex bunker dei Sarno per inviare un segnale minatorio al capo della piazza di spaccio più redditizia dell’intero quartiere.
Una scena macabra, seppure nessuno dei membri della “banda” abbia esploso colpi d’arma da fuoco, il corteo costituito da diversi scooter avrebbe percorso lentamente la strada che abitualmente accoglie decine e decine di tossici. Alcuni autori della “stesa” avrebbero sfilato mostrando le armi.
Un’azione dimostrativa dal chiaro scopo intimidatorio, così come altrettanto chiara risulta l’identità del destinatario di quel messaggio. Il “capo” della piazza di spaccio dell’isolato 2, già noto alle forze dell’ordine e sorvegliato speciale da parte delle forze di polizia e delle figure di spicco della criminalità organizzata locale. Si tratta di un “pezzo da 90” del contesto malavitoso locale, pur dedicandosi esclusivamente al business dello spaccio, essendo il capo di una piazza che macina soldi a volontà per il “sistema” e che è sopravvissuto indisturbato prima ai De Micco e poi ai clan alleati che hanno preso il posto di questi ultimi nel novembre del 2017.
Seppure nello stesso isolato abiti un’altra persona che orbita in contesti malavitosi, non vi è dubbio in merito al fatto che “la stesa” fosse rivolta al capo della piazza di spaccio dell’isolato 2.
Restano da definire le motivazioni alla base della “stesa”: il suddetto capo-piazza ha sempre praticato una politica di non belligeranza, guardandosi bene dal procurarsi rogne, inimicandosi i clan che di volta in volta detengono il predominio del territorio. Se durante il periodo trascorso in carcere, “il sistema” non ha riscosso alcun pedaggio sulla piazza di spaccio dell’isolato 2, quando il “business-man” del supermarket della droga del Rione De Gasperi è tornato in libertà, la musica è decisamente cambiata. L’uomo, senza battere ciglio, ha sempre corrisposto il pizzo ai clan di turno sulla gettonatissima attività di spaccio da lui gestita.
Ragion per cui, il movente più accreditato potrebbe essere proprio il diniego da parte di quest’ultimo di seguitare a pagare il pizzo a quei De Luca Bossa con i quali intercorrono rapporti tutt’altro che idilliaci.
Un’altra ipotesi, tuttavia, potrebbe legittimare le ultime gesta della camorra ponticellese andate in scena tra le rovine del trasandato rione che un tempo fu il bunker del clan Sarno, vede proprio nella devastazione generata dal pentimento delle figure di spicco del clan fondato dai fratelli Sarno la chiave di lettura più audace.
Il capo-piazza dell’isolato 2 è infatti sposato con una donna nel cui nucleo familiare si annovera la presenza di collaboratori di giustizia. Una “brutta macchia” agli occhi di coloro che restando fedeli al codice d’onore della camorra hanno visto infliggere ai propri cari pesanti condanne, derivanti dalle dichiarazioni rese dagli ex Sarno, una volta passati dalla parte dello Stato.
Non è un mistero, in particolare, che l’uomo sia solito recarsi in visita dal suocero, collaboratore di giustizia.
Una “macchia” che l’uomo ha puntualmente smacchiato corrispondendo il pizzo sulle piazze di spaccio che gestisce ed è risaputo che il denaro è il palliativo migliore in questi casi.
Inoltre, uno dei fratelli del business-man dell’isolato 2 risulterebbe contiguo al clan Mazzarella. Questo vincolo di parentela potrebbe delineare un ulteriore scenario che può aver indotto l’uomo a rifiutare di versare nelle casse dei De Luca Bossa la prestabilita percentuale dei proventi derivanti dalla sua attività di spaccio, poiché la compagine di San Giovanni a Teduccio può avergli fornito garanzia di “protezione”.
Non è un segreto che i Mazzarella ambiscono a conquistare Ponticelli e che lo scenario che si sta delineando di recente potrebbe concorrere a creare rapidamente le circostanze propizie per tentare un’azione offensiva volta a scalzare l’egemonia dei De Luca Bossa.
Di certo, la “stesa” della scorsa notte, tanto eclatante quanto inaspettata, ha disseminato terrore tra i grigi e decrepiti palazzoni del rione. I residenti in zona restano barricati in casa, in attesa di capire chi e perchè abbia rivolto quell’azione minatoria al ras della droga dell’isolato 2.
Un timore esasperato dal temibile presagio che nei prossimi giorni questa situazione possa delineare altri scenari, ben più temibili.