Nel ventennale della scomparsa l’Isola di Capri dedica un omaggio al grande Vittorio Gassman con una speciale mostra fotografica. L’evento – che rientra nella programmazione della prima edizione di Capri Movie International Film Festival – è organizzato dalle associazioni “Capreae Sirenum Tellus” e “Il Sogno di Ulisse”, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e con il patrocinio del Comune di Capri. La mostra “Vittorio Gassman, il mattatore” sarà inaugurata presso la Sala Luigi Pollio – Centro Polifunzionale Internazionale giovedì 10 Settembre alle ore 18 e resterà aperta fino al 19 Settembre.
Nel 1960 c’è il primo incontro fra Dino Risi e Gassman che poi gireranno assieme un’incredibile sfilza di capolavori (“Il sorpasso”, “I mostri”, “La marcia su Roma”, “Il gaucho” e tanti altri) ma curiosamente è un film che nasce da una trasmissione della Rai intitolata anch’essa “Il mattatore” a dargli il soprannome che gli rimase incollato per tutta la vita. Ma Gassman non fece nulla per toglierselo di dosso. Forse perchè nessuna parola più di “mattatore” definisce perfettamente la personalità uno dei più grandi attori della Storia del Cinema Italiano.
Attore superbo e dominante in teatro, al cinema e in tv, stupendo lettore di versi, fisico imponente e atletico (in gioventù fu nella nazionale di basket), Gassman non si limitava a recitare: sovrastava, spiccava, si imponeva, spadroneggiava. Le foto contenute nella mostra raccontano una carriera, dagli inizi come attore giovane in ruoli perlopiù da “cattivo” (come in “Riso amaro” di Giuseppe De Santis, dove è l’antagonista del “buono” Raf Vallone) alla svolta comica partita da “I soliti ignoti” di Mario Monicelli e culminata nella maschera di Brancaleone, fino ai bellissimi ruoli degli ultimi anni in cui la comicità si stempera nella saggezza (da “La famiglia” di Ettore Scola a “I picari”, ancora di Monicelli).
Gassman era nato a Genova il 1º settembre 1922 ed è morto a Roma il 29 giugno 2000: ha lasciato una splendida famiglia di attori che sono suoi eredi e un amore da parte del pubblico che non verrà mai meno. Le foto della mostra provengono dall’Archivio fotografico della Cineteca Nazionale, parte integrande del Centro Sperimentale di Cinematografia.