L’attenzione dell’opinione pubblica e del popolo del web si è cristallizzata sulla modella più cliccata del momento: Armine Harutyunyan, modella armena di 23 anni, scelta da Gucci per la Milano Fashion Week, secondo quanto si mormora sui social sarebbe stata ora definita dallo stesso marchio «una delle 100 modelle più sexy del mondo».
Che la notizia sia vera o meno, tanto è bastato per scatenare l’ira di numerosi utenti che hanno scatenato una violenta ondata di «body shaming» nei suoi confronti. Una valanga di insulti e di commenti tutt’altro che garbati hanno travolto la giovane modella, rea di discostarsi dai canoni standard di bellezza abitualmente esibiti in passerella.
Il suo è infatti un viso tipicamente armeno, dai lineamenti affilati, il naso adunco e le sopracciglia folte. Evidente che costituisca un elemento inconsueto sulle passerelle, ma c’è da scommettere che lo scopo di Gucci fosse proprio questo: destare scalpore, discostarsi da certi stereotipi, irrompere nei dibattiti pubblici dando in pasto un argomento in grado di innescare discussioni accese, promuovere un nuovo tipo di bellezza.
Come spesso accade quando una persona viene data in pasto agli squali del web, per consentire ai cultori del linguaggio dell’odio di dare il meglio del sè, alla giovane è stata attribuita una fake news montata ad arte, secondo al quale, Armine recatasi a Roma nell’estate 2019, avrebbe postato su Instagram un saluto romano in piena regola davanti all’Altare della Patria, con tanto di immagine del presunto gesto. Inutile precisare, che l’immagine è stata modificata ad arte.
Tantissimi i personaggi del mondo della moda e dello spettacolo che, di contro, stanno spendendo parole di elogio nei confronti della giovane modella, cercando di gettare acqua sul fuoco ed abbassare i toni della polemica.