E’ una soap opera in salsa ponticellese quella che di recente ha disseminato urla e spari in diverse strade in odore di camorra. Ragion per cui, in un primo momento, l’ipotesi più accreditata era quella della faida a suon di stese tra bande rivali per la spartizione del territorio, in particolar modo, per la gestione delle piazze di spaccio, il vero business d’oro della malavita locale.
Invece, a scatenare l’ira dei pistoleri che hanno stroncato il clima di calma apparente che a Ponticelli si respirava da diverso tempo, è un movente passionale.
Dunque, nel corso della rovente estate 2020, a Ponticelli, i riflettori sono puntanti su una storia d’amore e malavita molto più avvincente delle trame delle soap opera abitualmente proposte dai palinsesti televisivi.
Una telenovela che rischia di sfociare in una guerra di camorra.
L’oggetto della disputa che ha portato i rivali in amore ad impugnare le armi è una donna dal cognome pesante. Figlia di elementi di spicco della scena camorristica ponticellese, la donna di recente ha avviato una relazione con un giovane che orbita negli ambienti malavitosi, pur non avendo uno spessore criminale degno di nota.
Il colpo di scena viene introdotto dalla scarcerazione “dell’altro fidanzato”, l’uomo al quale era legata sentimentalmente in passato. Una scarcerazione passata tutt’altro che inosservata, perchè accolta con un tripudio di fuochi d’artificio e serenate neomelodiche che lasciano intendere quanto elevata sia la caratura camorristica del soggetto in questione.
Un amore stroncato dall’impossibilità di vivere la quotidianità e dalle altre complicazioni imposte dalla detenzione che hanno portato la donna ad avviare una nuova relazione. Una decisione mal recepita dal “vecchio fidanzato” che ha innescato una guerra tra rivali in amore.
La gelosia e l’incapacità di accettare la fine di quella relazione, non rappresentano l’unico movente alla base dei raid a colpi d’arma da fuoco che hanno segnato le notti più calde dell’anno.
Forte del potere che vanta, in virtù del ruolo di primo ordine che ricopre tra le fila del clan De Luca Bossa, l’uomo scarcerato di recente avrebbe ordito un altro escamotage per “dare fastidio” al rivale in amore: servendosi di uno dei suoi giovani scagnozzi, avrebbe intimato una “bussata di porta” al nuovo amore della sua ex compagna. Imponendogli il pedaggio del pizzo per le sue scarne attività illecite da giovane ed acerbo manovale della malavita più disimpegnata, quella fatta di spaccio e grezzi espedienti, l’uomo gli ha inferto quel genere di umiliazione che negli ambienti malavitosi è pari ad uno schiaffo in pieno volto in pubblica piazza e quindi sufficiente a pareggiare i conti per l’affronto subìto, ma non è abbastanza.
Ed è subito “stesa”.
Come accade in ogni telenovelas che si rispetti, un altro colpo di scena intralcia il sogno d’amore della neocoppia: la scarcerazione di uno dei fratelli della donna oggetto della disputa.
Un fratello scarcerato, l’altro ancora dietro le sbarre. Analoga sorte per i genitori, entrambi detenuti. Ragion per cui, il ritorno a casa dell’unico membro della sua famiglia nuovamente a piede libero era destinato a stravolgere gli equilibri e così è stato: quell’amore da impossibile si trasforma in impossibilitato. Il fratello le vieta di vedere quel ragazzo e la obbliga a troncare la relazione.
I due innamorati sono così costretti a rifugiarsi in una relazione virtuale, fatta di videochiamate e conversazioni in chat.
I riflettori degli inquirenti restano perennemente puntati sul “primo fidanzato” della donna che ha subito assunto un ruolo di primo ordine tra le fila del clan fondato da “Tonino ‘o sicco” ed attualmente capeggiato dal figlio Umberto, affiancato dallo zio Giuseppe.
A giusta ragione, stando alle dinamiche che il modo di fare irruento ed impulsivo dell’uomo è in grado di innescare.
Una lite con un ragazzino, aggregato ad un gruppetto cresciuto a pane a camorra è ben presto sfociata in rissa. Lo stesso gruppo di “bad boys”, nell’estate del 2017, finì sotto i riflettori mediatici per le performance notturne nei pressi della villa De Filippo.
Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, l’uomo avrebbe pestato l’adolescente. Un episodio che è passato tutt’altro che inosservato tra chi bazzica nell’ambiente camorristico ponticellese, considerando i legami che intercorrono tra quei ragazzini e personaggi di spicco della malavita attuale e passata. Un pestaggio che rischia di innescare quel genere di grane che è meglio evitare, in sostanza, per preservare gli affari, evitando di attirare l’attenzione delle forze dell’ordine. Ad onor del vero, il ragazzino oggetto delle “attenzioni speciali”, di tutta risposta, in compagnia di un coetaneo, amico del cuore, fedele e inseparabile, avrebbe rimediato all’offesa mettendo la firma proprio su una delle ultime stese avvenute nel quartiere.
Quello che si respira attualmente tra le strade del quartiere più densamente popolato di Napoli è un clima pregno di rancori e tensioni, generati da “conti da saldare” che non hanno alcun nesso con le dinamiche camorristiche, seppure i protagonisti della soap “made in Ponticelli” siano contigui ad ambienti malavitosi o pseudo tali.
Tuttavia, questo clima potrebbe innescare dinamiche ben più serie che rischiano di sfociare in una vera e propria faida di camorra.
Il mese di agosto volge ormai al termine e quindi la vacanza dei ras del Lotto O sta per terminare: quale sarà la reazione del clan alle stese avvenute durante la loro assenza?
Non è un mistero che il giovane Umberto De Luca Bossa, dopo gli anni trascorsi in carcere, sia tornato a riappropriarsi del suo posto più incattivito e propenso a “fare la guerra”, anche per scrollarsi di dosso quella fama di “camorrista che non sa sparare”, tutt’altro che confacente a un boss e ancor più al figlio di “Tonino ‘o sicco”, killer spietato e sanguinario che ha seminato terrore negli anni di piombo segnati dalla guerra con i Sarno. Di contro, a sedare le velleità del giovane, subentra l’esperienza di Giuseppe De Luca Bossa – fratello di “‘o sicco” – e Domenico Amitrano, cugino di Luigi, il giovane che negli anni ’90 perse la vita nell’attentato ordito proprio da Antonio De Luca Bossa.
L’alleanza tra i De Luca Bossa e Amitrano, al centro di perenni ed aspre polemiche proprio per le clamorose circostanze in cui è maturata, a dispetto delle contestazioni e delle critiche, prosegue e sembra consolidarsi sempre di più. Tant’è vero che Giuseppe De Luca Bossa e Domenico Amitrano hanno trascorso le vacanze insieme in Sicilia, così come documentato dalle tante immagini proposte sui social che mostrano i due, complici e sorridenti, mentre se la spassano tra acque cristalline e momenti di relax e spensieratezza.
La coppia Amitrano-De Luca Bossa che ha consolidato quell’alleanza costata sangue, dignità e fatica, pur di rifocillare le casse del clan, è tutt’altro che propensa ad impelagarsi in una guerra che rischia di depauperare le finanze dell’organizzazione e, pertanto, i due ras cercheranno di frenare le velleità del giovane De Luca Bossa che, però, da mesi rivendica il suo stato di “leader assoluto” del clan attualmente egemone a Ponticelli che, di conseguenza, potrebbe decidere di impugnare le armi per ribadire il concetto.
Chi sarà ad avere la meglio?
Lo scopriremo nelle prossime puntate.