Ha suscitato aspre polemiche la copertina del settimanale “Gente” che esibiva in bella mostra Chanel Totti, la 13enne, secondogenita dell’ex capitano della Roma e della conduttrice Ilary Blasi, ‘paparazzata’ in compagnia del padre al mare, con il volto pixelato, nel rispetto delle norme deontologiche per le foto dei minorenni, ma con il lato B in bella mostra.
Un’immagine tanto chiacchierata quanto condannata che Ilary Blasi ha duramente condannato pubblicando il suo pensiero in un post su Instagram. la conduttrice ha infatti pubblicato sia la foto incriminata, con una emoji ‘arrabbiata’ a coprire il lato B della figlia, sia un commento piuttosto esplicito. «Ringrazio il direttore Monica Mosca per la sensibilità dimostrata mettendo in copertina il lato B di mia figlia minorenne, senza curarsi del problema, sempre più evidente, della sessualizzazione e mercificazione del corpo delle adolescenti», scrive mamma Ilary che chiosa con applausi sarcastici. Lo stesso messaggio è stato pubblicato anche da Francesco Totti.
Sulla vicenda nelle ultime ore è intervenuto anche il Telefono Azzurro: “Nell’ultima settimana abbiamo tristemente assistito, in due occasioni diverse, alla spettacolarizzazione del corpo di minori sui giornali – spiega l’associazione per la tutela dei minori in un nota in cui invita – gli organi di informazione a tutelare sempre bambini e adolescenti, rispettandone l’immagine e la privacy”.
Non si è fatta attendere la decisione del consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti: “Il Presidente Carlo Verna, in accordo con il Segretario Guido D’Ubaldo, ha deciso di procedere con la segnalazione al collegio di disciplina territoriale competente della direttrice responsabile di Gente, Monica Mosca, al fine di valutare la sussistenza di eventuali violazioni della Carta di Treviso – inserita nel testo unico della dentologia – per aver pubblicato in copertina del settimanale la foto della figlia minorenne di due personaggi noti del mondo dello sport e dello spettacolo focalizzando l’attenzione sull’aspetto fisico. Anche la Commissione Pari Opportunità del Cnog ha stigmatizzato l’episodio.”