Con l’aumento dei contagi da coronavirus, soprattutto in seguito al rientro degli italiani che hanno soggiornato all’estero, sono tanti i comuni che hanno adottato misure e limitazioni più rigide, al fine di prevenire il diffondersi del covid-19.
Un’estate insolita, all’insegna di mascherine e distanziamento sociale. Da Nord a Sud, sono tanti i comuni che hanno stabilito regole più stringenti per la notte e il giorno di Ferragosto. C’è chi mette al bando i fuochi in riva al mare, chi i pic nic e gli accampamenti sulla spiaggia, chi i gavettoni. C’è chi chiude le discoteche, chi impone l’uso delle mascherine e chi promette controlli più accurati per garantire il rispetto delle regole anti-coronavirus.
L’esecutivo ha infatti lasciato grande autonomia alle Regioni e bisogna porre attenzione alle ordinanze degli enti locali che sono più restrittive rispetto alle norme generali sul distanziamento sociale.
Discoteche chiuse ed eventi annullati al mare
Per quanto riguarda le discoteche, molte Regioni hanno deciso di introdurre nuove regole di distanziamento: accade in Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Sardegna (dove si balla distanziati di 2 metri, altrimenti bisogna indossare la mascherina). Alcuni gestori di locali (come il Papeete di Milano Marittima) hanno preferito tenere chiuso visto il rischio di multe. Molti eventi sono stati annullati, riportando le lancette dell’orologio indietro di diversi mesi per quanto riguardo l’offerta di show e intrattenimento. I gestori temono le multe nell’impossibilità di controllare i comportamenti individuali. Scoraggia anche il contingentamento degli ingressi. Al chiuso sono d’obbligo le mascherine, all’aperto no, ma bisogna comunque mantenere la distanza di almeno un metro secondo le indicazioni del governo; tuttavia in Puglia c’è obbligo di mascherina se non si garantisce un distanziamento di almeno 2 metri. In Sicilia il governatore Nello Musumeci ha vietato le discoteche al chiuso e contingentamento. In Sardegna invece tutti i locali sono accessibili, ma all’aperto. Per quanto riguarda le feste in spiaggia, per evitare che la socialità ferragostana si trasformi in assembramento, litorali come quello laziale (ma anche ad Agropoli, Modica, Scicli e Ragusa) restano inaccessibili nella notte di Ferragosto. Su molte spiagge saranno intensificati i controlli.
Controlli e mascherine
E lo stesso avverrà in montagna dove molte località turistiche hanno moltiplicato i controlli e talvolta annullato per ordinanza eventi già programmati. A Vercelli sono stati cancellati tutti gli eventi. Il governo, mantenendo lo stato d’emergenza, si è riservato di intervenire con misure più drastiche, dalla chiusura dei locali al coprifuoco, passando per l’obbligo di mascherina anche all’aperto, che già vige in alcune località più frequentate della Puglia e della Campania. In un’ordinanza della Puglia, laddove non si possa garantire il distanziamento dei 2 metri, la mascherina è obbligatoria anche all’aperto. A Capri dal 14 agosto al 30 agosto bisognerà indossare la mascherina sempre e ovunque. In Campania, il governatore Vincenzo De Luca ha inviato le forze di polizia su traghetti e aliscafi per verificare che tutti indossino la mascherina (sui mezzi pubblici sono obbligatorie).
Niente falò e fuochi d’artificio
Nelle ultime ore si sono moltiplicate le ordinanze comunali che vietano falò, tende, campeggio e fuochi d’artificio in spiaggia nel timore che la socialità provochi i temuti assembramenti: così a Modica e Scicli in Sicilia, a Chioggia (Veneto), Pescara (Abbruzzo), Fondi (Lazio), Meledugno (Puglia), Civitanova Marche. È possibile che man mano si avvicina il 15 di agosto l’elenco sia destinato ad allungarsi, pertanto l’avvertenza è di verificare localmente le regole prima di festeggiare in spiaggia o sui prati e rifugi in montagna. E alcune Regioni stanno valutando anche misure più estreme come il coprifuoco, ovvero il divieto di uscire dopo una certa ora.