In enologia, come nella vita di tutti i giorni, ci sono annate che rappresentano una sfida per chi è chiamato a interpretarle: complesse, combattute, imprevedibili. Ma è attraverso pazienza, ispirazione e maestria che è possibile compiere anche le imprese più audaci.
Quella a cui Dom Pérignon tende sin dalla sua fondazione è la ricerca dell’Armonia come fonte di emozione. In questa Armonia, si rivelano i suoi valori estetici e sensoriali: precisione, intensità, sensazione tattile, mineralità, complessità e completezza, un modo di abbracciare e sostenere la nota. Questo ideale non è qualcosa da contemplare, ma qualcosa da realizzare. Richiede forze attive per portare il processo creativo al suo culmine.
È stato così per la vendemmia 2010, una vera e propria scommessa per lo Chef de Cave Vincent Chaperon: una corsa contro il tempo (innescata dalle improvvise piogge torrenziali che hanno portato alla formazione della botrite, in particolare modo sulle uve di Pinot Noir), che la Maison ha però saputo vincere grazie all’ispirazione, all’intuizione e all’impegno dimostrato nel voler testimoniare la natura di quell’anno. Assumendosi rischi, oggi Dom Pérignon è tra i pochi a poter raccontare le peculiarità di una stagione così particolare attraverso il premio finale più atteso: il Vintage 2010.
La Maison porta il suo ultimo Millesimato in una delle cornici più suggestive d’Italia: Capri, da sempre tra le località protagoniste dell’estate italiana. E lo fa durante una serata speciale, quella del 30 luglio al Ristorante Aurora, autentica istituzione dell’isola, aperta più di cent’anni fa dalla famiglia D’Alessio e che oggi è condotta da Mia, che ne rappresenta la terza generazione.
Dom Pérignon Vintage 2010 incontra la pizza all’acqua, un’innovativa proposta concepita dal padre di Mia, Gennaro, e nata dall’esigenza di soddisfare il palato del jet-set internazionale – che dagli anni Cinquanta e Sessanta scelse Capri come patria d’elezione per le proprie vacanze – ma anche la sua “necessità” di restare leggero. Sono pochi e semplici gli ingredienti di questa pizza: acqua, farina, poco lievito, mozzarella fresca, una manciata di peperoncino e una spolverata di basilico fresco. Servita solitamente come benvenuto, è oggi il piatto più richiesto da Aurora.
Per l’occasione, accanto alla versione classica, per esaltare l’armonioso equilibrio tra generosità e acidità di Vintage 2010, Aurora proporrà anche due nuove interpretazioni del suo cavallo di battaglia: una con burrata, carpaccio di gambero e scorza di lime e una con uovo, caviale e fogliolina d’oro. A partire dal 30 luglio e per tutta la stagione, sarà possibile abbinare la pizza all’acqua a un calice di Dom Pérignon Vintage 2010.
Gli abbinamenti sono stati studiati dallo chef di Aurora, Franco Aversa, per mettere in risalto la freschezza agrumata e la morbida luminosità che questo Champagne rivela al naso, oltre alla vibrazione pepata che ne rende il finale ancora più memorabile.
Spiega Mia D’Alessio, alla guida di Aurora: “Sono felice di poter celebrare insieme a Dom Pérignon la rinascita della mia isola, dopo mesi così incerti. Il ristorante ha sempre fatto dell’accoglienza e del buon cibo i suoi punti di forza: un approccio che ha saputo conquistare tutti, anche le tante celebrità che hanno cenato negli anni ai nostri tavoli. Siamo onorati di poter accogliere tra noi un’icona come la Maison Dom Pérignon, che ha saputo definire uno stile unico nel mondo dello Champagne“.
Conclude Valeria Righetti, Senior Brand Manager di Dom Pérignon: “La genesi del Vintage 2010 è stata complessa e non priva di incognite. Ma l’audacia, l’esperienza e la maestria dimostrate dallo Chef de Cave hanno permesso alla Maison di raggiungere il traguardo desiderato. Siamo certi che lo spirito che ha animato la nascita di questo Millesimato sarà di ispirazione in un anno come questo, ricco di sfide, stimoli e creatività“.