Fragorosi spettacoli pirotecnici che illuminano il cielo, disturbando la quiete pubblica, si registrano tutte le sere e in diverse zone del quartiere esteso lungo una superficie di circa 9 chilometri quadrati.
A “dare spettacolo” sono principalmente gli arsenali della camorra, i rioni di edilizia popolari di cui i clan si sono impadroniti: dal rione Conocal al Lotto 0, passando per il parcheggio del parco De Filipppo, frequentato da tantissimi giovani, ma anche da famiglie in cerca di refrigerio al calar del sole, ad introdurre la stagione più calda dell’anno lungo le strade del quartiere più densamente popolato della città di Napoli è questo tacito appuntamento con i botti.
Un rituale che proprio non va giù ai lavoratori costretti a svegliarsi all’alba, al pari dei nuclei familiari più avvezzi a godere della quiete della notte per riposare, ma ciononostante, a Ponticelli, come si dice in gergo, “si spara tutte le sere”.
A destare particolare scalpore negli ultimi tempi, un episodio verificatosi qualche giorno fa nel Lotto O di Ponticelli, dove a tarda sera, sono stati esplosi fuochi d’artificio incessantemente per circa 30 minuti.
Uno spettacolo pirotecnico che ha attirato anche l’attenzione delle forze dell’ordine per un motivo ben preciso: il Lotto O è il quartier generale del clan De Luca Bossa, ovvero, il clan che secondo fonti investigative, insieme “agli amici di Barra”, attualmente detiene il controllo del territorio.
Seppure nel rione-bunker del clan fondato da Tonino ‘o sicco negli anni ’90 l’esplosione di fuochi d’artificio sia una pratica all’ordine del giorno , o meglio “della sera”, proprio come accade in altre zone del quartiere, a suscitare clamore è stata proprio la portata eclatante di quella performance pirotecnica. Calcolatrice alla mano, sarebbero “andate in fumo” diverse centinaia di euro, in un rione dove non si registra la presenza di piazze di spaccio particolarmente attive. Questo esclude la possibilità che i fuochi siano stati esplosi per annunciare l’arrivo della droga o il termine della compravendita, significato abitualmente attribuito a questo rituale.
Troppo fragore per un “semplice compleanno” e con Antonio De Luca Bossa e sua sorella Anna condannati al carcere a vita, appare davvero difficile che nel Lotto O si festeggi la scarcerazione di una figura di spicco del clan. Ben più probabile, invece, secondo gli inquirenti, che all’ombra del Vesuvio sia nata una nuova alleanza, destinata a fortificare l’egemonia del clan De Luca Bossa.