Mancano poche ore all’avvio della tanto attesa fase 2, anche se i negozi di abbigliamento resteranno chiusi, in tanti si interrogano su come sarà fare shopping e andare nei negozi.
La riapertura potrebbe avvenire a metà maggio in molte regioni italiane, ma in attesa delle notizie ufficiali il premier Giuseppe Conte ha già fatto intendere che anche il concetto di shopping verrà rivoluzionato dalle normative anticontagio.
Oltre alla scontata sanificazione e rigide disposizioni per assicurare il distanziamento sociale tra persone e soprattutto attesa all’esterno, saranno gli aspetti certi: ma anche ingressi a numero chiuso in proporzione alla superficie dell’immobile, gel igienizzante obbligatorio sui banchi cassa dove ci può essere contatto e maneggio costante di denaro, barriere divisorie in plexiglass, visiere in plastica per i cassieri e i commessi, guanti in lattice per chi tocca i vestiti e le grucce, attese (previste) lunghe anche per i camerini in cui provare gli indumenti. All’ingresso body guard per contingentare le entrate, soprattutto nei negozi solitamente molto affollati.
Il problema vero sarà al momento della prova dei vestiti nei camerini: chi tornerà a provare i capi di abbigliamento (giacche, maglie, pantaloni, già provate anche da altri? L’ipotesi allo studio è sanificare ogni volta il capo provato, ma questo comporta lungaggini e costi che non tutti i negozi potranno sostenere.