In un clima surreale e senza la tradizionale processione delle statue lungo i vicoli del centro storico di Napoli, alle ore 19.04 si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro.
Celebrazione a porte chiuse nel Duomo di Napoli e non nella chiesa di Santa Chiara, come avveniva di consueto in occasione dell’atteso appuntamento con il miracolo del primo sabato di maggio. d
Alle 19.04 l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, ha annunciato l’avvenuta liquefazione del sangue all’interno di un Duomo “a porte chiuse”, vuoto per le misure anti contagio da coronavirus. Presenti insieme al cardinale Sepe il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, in qualità di presidente della Deputazione di San Gennaro, Riccardo Imperiali di Francavilla, membro della Deputazione, e monsignor Vincenzo De Gregorio, abate della Cappella di San Gennaro.
L’annuncio è stato salutato dal tradizionale sventolio del fazzoletto bianco da parte del membro della Deputazione di San Gennaro dall’altare del Duomo. Il suono delle campane ha annunciato l’avvenuto miracolo alla cittadinanza.
“Anche in questo tempo di coronavirus il Signore tramite l’intercessione di San Gennaro ha sciolto il sangue”, ha detto il cardinale Sepe che al termine della celebrazione religiosa si è portato all’ingresso del Duomo per pronunciare la benedizione con la teca tra le mani sul sagrato deserto.
In un clima surreale si è svolta una delle cerimonie religiose più attese e partecipate della tradizione napoletana.